Ambiente - Presentato il progetto da 13,5 milioni e da completare entro il 2019

Acquedotto opera del secolo

di Fabrizio Stermieri   

CARPI - Erano più di 15 mila al litro a giugno dello scorso anno e quasi 11 mila a fine 2016: le fibre di amianto nell'acqua che esce dal rubinetto dell'acquedotto di Carpi e che beviamo tutti i giorni continuano ad esserci e non possono più essere considerate solo un fenomeno passeggero provocato da qualche rottura provocata dal terremoto del 2012 nelle adduttrici principali dell'acquedotto, in tempi non sospetti realizzate in cemento-amianto. Ben venga dunque il piano di sostituzione della vecchia rete con nuove tubature, così come recentemente presentato da Aimag alla competente commissione consiliare ambiente del Comune di Carpi. Un progetto, occorre rilevarlo, che è stato realizzato dopo che varie ipotesi di soluzione del problema amianto erano state ventilate, presentate e poi accantonate per i più diversi motivi, con una perdita innegabile di tempo se è vero che sono ormai trascorsi diversi anni da quando si è iniziato a sollevare il probelama e i tempi di realizzazione tecnica della nuova adduttrice che dovrà portare l'acqua a Carpi dai campi di Fontana di Rubiera sranano ancora abbastanza lunghi. Tre i tronchi in cui sono stati divisi i lavori che interessano, ricordiamolo, ben 15 chilometri di percorso nella campagna di Rubiera, Campogalliano e Carpi e che debbono passare sotto l'Autostrada del sole e le linea ferroviaria dell'Alta Velocità. Proprio da lì, da quel punto nodale, prenderanno il via i lavori del primo tronco da 700 millimetri in ghisa, che sarà parallelo all'attuale strada percorsa dalla vecchia adduttrice da 350 la quale viene sostituita. Resterà nel frattempo in funzione la seconda condotta principale, da 600 millimetri, che consente, assiema all'altra, di fornire ogni anno a Carpi più di 9 milioni di metri cubi di acqua all'anno. Sono poco più di sei chilometri di acquedotto per i quali i lavori, secondo il responsabile del servizio idrico di Aimag, Davide De Battisti, potrebbero essere terminati nell'agosto del prossimo anno e comporteranno una spesa di sei milioni di euro. Il tronco di maggiori difficoltà tecniche sarà quello che dai pozzi dovrà passare sotto l'autostrada e la sede ferroviaria dell'Alta Velocità mentre conil terzo tronco si congiungerà il primo tronco, fermo in via Cicerone a Campogalliano, con la periferia di Carpi. Una seconda fase di lavori prevede che si porrà anche mano all'anello delle tubazioni principali che circondano il centro di Carpi. "La realizzazione di qusta parte d'opera - ammette De Battisti - vede la difficoltà della posa di condotte di grande diametro in area urbana e il rifacimento delle linee di distribuzione interne (gran parte delle quali, attualmente, in cemento-amianto, ndr). Aima ha l'obiettivo di ridurre i tempi di realizzazione, per consegnare anticipatamente il servizio agli utenti, sovrapponendo temporalmente la fase 2 e la fase 1 dei lavori". Complessivamente sono stati previsti stanziamenti da qui al 2019 per 13 milioni e mezzo di euro ma la previsione appare ottimistica anche in considerazione del più che eventuale slittamento dei tempi di realizzazione della complessa opera idraulica, formalmente inserita nel piano di interventi 2016-2019 di cui si è ormai a metà percorso.

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