Antismog: labirinto di norme e deroghe e otto multe in due anni

di Fabrizio Stermieri

Carpi – Il provvedimento si chiama "Puliamo l'aria" e certamente ha anche una sua ragion d'essere, visto che l'aria che respiriamo è sempre più inquinata e irrespirabile. Tuttavia, parlandone da vivo, il "provvedimento" di per sé assomiglia ogni anno di più alle famose "grida" di manzoniana memoria, quelle che vietavano di tutto e di più, con aggravio di pene anche corporali "a discrezione del Magistrato", ma che in pratica pochi o nessuno si curava di ottemperare e molti o moltissimi si studiavano di eludere. Ogni anno, infatti, il provvedimento anti-smog emanato dalla Regione Emilia Romagna si appesantisce di sempre maggiori divieti e si ingigantisce di sempre più articolate esenzioni diventando di fatto illeggibile e inavvicinabile dai semplici cittadini, difficile da far applicare dalle pubbliche autorità e persino quasi impossibile da sanzionare qualora i comportamenti scorretti degli utenti della strada e non solo venissero scoperti. Basta dare un'occhiata ai dati ufficiali, faticosamente reperiti dopo una serie piuttosto lunga di accertamenti presso gli assessorati e gli uffici competenti: a Carpi il provvedimento "Puliamo l'aria", nel 2016 ha fatto scattare l'iperbolico numero di sette verbali elevati dalla Polizia Municipale ad altrettanti inadempienti; lo scorso anno sono diventati otto. Ora, è vero che siamo mediamente più ligi alle leggi e ai regolamenti che in certe altre parti del patrio scarpone (non ce ne vogliano i residenti altrove) ma se è vero come è vero che i controlli sono stati effettuati a centinaia, la logica dei grandi numeri dovrebbe dare una percentuale meno irrisoria di potenziali inadempienti. Non vogliamo pretendere una applicazione "severa" e indiscriminata della norma ma, insomma, che per sei mesi le migliaia di veicoli circolanti a Carpi fossero tutti in regola appare quanto meno statisticamente poco probabile.