Ambiente - Un aumento per il 2017 previsto in due euro su base annua

I rifiuti? Calano più dei costi

CARPI – Sembra paradossale, ma i conti lo dicono chiaramente: più differenziamo e più ci costa smaltire la quota di rifiuti urbani indifferenziati. Lo hanno rilevato i 5 Stelle di Soliera per quanto riguarda il loro Comune, ma la cosa vale anche per Carpi, Novi e gli altri Comuni della Bassa serviti da Aimag per i quali è stata introdotta la tariffazione puntuale e si stanno raggiungendo ragguardevoli percentuali di recupero dei rifiuti con riduzione corrispondente di indifferenziato da smaltire in discarica.

“Basti pensare – sostiene il Movimento 5 Stelle rivolgendosi ai cittadini sul periodico del Comune di Soliera – che in tutti territori dell'Unione, siamo passati dal produrre 10.551.150 kg di rifiuti indifferenziati nel 2015, ai 6.085.078 kg del 2016. Eppure, immaginiamo lo stupore di tanti di voi quando avete visto la cifra riportata sul bollettino che Aimag vi ha recapitato quest'anno: chi più chi meno, tutti pagheremo di più. Si perché nonostante abbiamo ridotto del 40% la quantità di rifiuti prodotta, il costo per lo smaltimento dell'indifferenziata passerà dai 978.694,09 euro del 2016 ai 1.238.511,97 del 2017. Quasi il 30% in più!».

Questo, con le debite proporzioni, avverrà anche per gli utenti degli altri Comuni con la raccolta differenziata a tariffazione puntuale. Ma come è possibile ciò? Abbiamo girato la domanda ad Aimag: “L'impianto di trattamento meccanico e biologico TMB di Carpi – è la risposta della nostra multiutility – è un impianto previsto dalla pianificazione regionale (PRGR) ed è preposto al trattamento del rifiuto indifferenziato residuo prodotto dai comuni di Carpi, Novi, Soliera, San Possidonio, Cavezzo, Concordia, Medolla, Mirandola, Sn Felice, San Prospero, Camposanto.

E' stato costruito negli anni '90 quando i livelli di raccolta differenziata erano molto bassi e c'era la necessità di separare la parte umida da quella secca, stabilizzare la parte umida per poi conferire entrambe le parti a discarica: la parte secca a smaltimento, la parte umida, stabilizzata, come materiale ingegneristico per le coperture giornaliere dei rifiuti depositati in discarica”.

E’ accaduto che, negli anni, aumentando la raccolta differenziata, si sono realizzate due condizioni: il residuo secco è diminuito così come è diminuita la quantità di umido presente nel residuo secco. Nel territorio gestito da Aimag la raccolta del rifiuto organico ha avuto un grande sviluppo dal 2000 in poi arrivando ad oggi a superare i 110 kg/abitante per anno.Dal punto di vista ambientale l'efficienza dell'impianto è quindi diminuita, poiché è cambiata la qualità del rifiuto residuo, appunto più povero di parte organica ed è diminuita la quantità complessiva di rifiuto residuo da trattare. A fronte di queste riduzioni non c'è una proporzionale riduzione dei costi di esercizio dell'impianto, poiché i costi di trattamento non sono solo costi variabili”.

Ma allora, ci si potrebbe chiedere, perché continuare ad utilizzare quel’impianto ormai non più economico e sottouitilizzato?.“La motivazione è semplice – sostiene Aimag – lo smaltimento dei rifiuti urbani in discarica può avvenire esclusivamente dopo avere "pre-trattato" il rifiuto, lo prevedono le disposizioni di legge. Il pretrattamento è quindi obbligatorio, a meno di conferire il rifiuto in un inceneritore (che Aimag non ha, ndr). Occorre precisare che il calo dei rifiuti nel bacino delle terre d’Argine si è realizzato fra il 2015 ed il 2016 (con raccolta domiciliare e tariffa puntuale), fra il 2016 ed il 2017 si prevede che le quantità prodotte rimarranno  più o meno invariate, mentre si prevede che caleranno sensibilmente nei Comuni dove la raccolta domiciliare è stata avviata nel corso del 2016. Il calo del 40% dell’iindifferenziato è da riferire agli anni 2016 rispetto al 2015, mentre il segnalato aumento del costo di smaltimento (del 30% )è la previsione dell’anno 2017. Non è corretto confrontare fra loro i due valori. Le quantità complessivamente gestite nell’impianto di Fossoli (TMB) nel corso del 2017 saranno inferiori a quelle gestite nel 2016, mentre i costi, come abbiamo precisato, non si ridurranno con la stessa proporzione. Questa condizione produce un effetto di riduzione del costo complessivo di smaltimento su tutto il bacino Aimag, ma un costo unitario (euro/t) maggiore (le tonnellate calano di più di quanto non calino i costi per gestirle”. Il meccanismo, per stessa ammissione di Aimag, non è di immediata comprensione e, alla fine, si riduce a un paio d’euro in più in bolletta su base annua. Dà tuttavia fastidio constatare che non sempre comportamenti virtuosi si traducono in risparmi effettivi.

f.s.

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