L’ambito penalizza. Cf e M5s contro il patto parasociale Aimag Hera

Per la gara del gas si parte con l’handicap

Carpi – All’assemblea dei Consigli dei quattro Comuni dell’Unione, c’è stato chi – i 5 Stelle, per la precisione – l’ha definita “una chimera”, una sorta di spauracchio agitato per favorire la fusione di Aimag con Hera o, comunque, per convincere i Comuni a cedere a terzi quote della loro partecipata che i grillini vorrebbero invece mantenere così com’è. La gara del gas, però, sta uscendo dal limbo ed è qui che avanza, se è vero che il primo adempimento cade già entro questo mese. E saranno le delibere con le quali tutti i Comuni che si trovano nell’ambito territoriale minimo (Atem) denominato Modena 1 Nord dovranno approvare la convenzione che affida al Comune di Modena, in quanto capoluogo di provincia, ruolo e compiti di stazione appaltante, a partire dall’individuazione dell’advisor tecnico della gara. 

Anche se suona un po’ strano che la gara venga gestita da un Comune come Modena che è socio storico di Hera, cioè di uno dei concorrenti, non c’è molto da discutere, al riguardo: è la legge che lo prescrive e tutt’al più i Comuni potranno calcare la mano sulle funzioni di controllo (cabina di regia e gestione coordinata della gara).

Il paradosso sta invece a monte, in quel disegno degli ambiti territoriali minimi che la Regione governata da Vasco Errani inviò a suo tempo al Governo e che, nel Modena 1 Nord, vede intrecciate Aimag ed Hera nella stessa area soggetta a gara. Fu una deliberata scelta di commistione che ha la sua ragione di fondo nel testo della legge dove è previsto che il vincitore della gara debba rifondere allo sconfitto il valore delle reti. 

La Giunta Errani e i vertici regionali del Pd, con solide sponde nelle istituzioni provinciali e nella Giunta comunale di Carpi, pensarono bene di avviare dunque quel percorso di fusione di Aimag in Hera che avrebbe permesso al colosso bolognese di prendersi le reti senza sborsare un centesimo, semplicemente assorbendo Aimag ed eliminandola come concorrente. 

Ora però le cose stanno notevolmente complicando quel piano. E a complicarlo è intervenuta anche la mozione di questi giorni sottoscritta da Carpi Futura e Movimento 5 Stelle. Al momento, infatti, Hera e Aimag restano due realtà separate, con la prima proprietaria del 25 per cento della seconda. Che gara potrebbe essere allora quella che vedrebbe Hera concorrente di Aimag, ma con due suoi rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione della multiutility della Bassa? Siamo sicuri che questi non darebbero una sbirciatina all’offerta di Aimag per regolare di conseguenza quella di Hera? E a sua volta un’Aimag che mantenesse al proprio interno come socio un concorrente, non rischierebbe di essere esclusa dalla gara per una potenziale turbativa d’asta? 

Ecco perché Carpi Futura e 5 Stelle chiedono che il Consiglio impegni il Sindaco a rompere il patto parasociale che scadrà il 9 maggio 2016 (ma con un mese di anticipo, per non far scattare la proroga automatica) e che attualmente assegna a Hera quei due posti in Consiglio d’amministrazione. 

La mozione porta anche altre ragioni che consiglierebbero di non rinnovare quel patto. Una riguarda alcune manifestazioni di interesse pervenute di recente che, come nel caso delle Fondazioni e di Tea, ne prevedono espressamente l’abolizione: se questo non avvenisse, alla fine Hera resterebbe la sola candidata ad acquistare quote di Aimag. Una seconda ragione ruota intorno al quesito: qualcuno negli otto anni trascorsi si è accorto di qualche vantaggio portato dalla presenza al 25 per cento di Hera dentro Aimag?

Non rinnovare il patto parasociale, dunque, aprirebbe un capitolo nuovo, nel quale Aimag ed Hera si configurerebbero come due concorrenti a tutti gli effetti. E a Bologna, al quartier generale di Hera, dove pensavano di vincere senza colpo ferire, dicono che si stia creando una certa agitazione.

Nelle foto, l'ex presidente della Regione Vasco Errani e il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli

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