La gestirà una congregazione di suore?

Crocefisso restaurato ma sempre chiuso Lavori su Sant’Ignazio

CARPI – È stata solennemente “riaperta al culto” lo scorso 6 dicembre dopo gli anni di chiusura post-sisma e i lunghi lavori di messa in sicurezza e di restauro strutturale ed artistico che hanno comportato una spesa di diverse centinaia di migliaia di euro. Oggi, nonostante sia un piccolo gioiello artistico ed architettonico di fine Settecento è inofficiata al culto e desolatamente chiusa ai fedeli ed al pubblico.

La chiesa “dell’Adorazione” di via San Bernardino da Siena, che i Carpigiani da sempre chiamano la chiesa “del Cristo”, nonostante le aspettative, offre ai visitatori soltanto la sua facciata rimbiancata di fresco e null’altro.

Anche don Gianpio Caleffi, ex parroco di Fossoli ora in pensione, che negli ultimi anni aveva conservato la residenza nella canonica della chiesa, ha dovuto trovare una nuova sistemazione abitativa (anche se il suo nome compare ancora sul campanello del portoncino adiacente l’ingresso della chiesa).

La Curia, interpellata da Voce sul futuro della chiesa del Cristo, non ha ritenuto di fornire spiegazioni. Pare, tuttavia, che il Vescovo sia intenzionato a chiamare a Carpi una nuova congregazione di religiose a cui affidare la preziosa chiesa del centro storico ma, evidentemente, tempi e modi non sono ancora maturi. 

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