Debutta a Carpi la notizia balenga

Questa mattina, transitando davanti alle edicole della piazza, vi sarete senz’altro accorti di questo clamoroso lancio da locandina: “Il Carpi e Gaudì obiettivo degli arabi”. Indecisi se considerarla una notizia legata al terrorismo o non piuttosto alle campagne acquisti degli sceicchi fra le eccellenze dell’economia e del calcio europei, avrete senz’altro acquistato il giornale per saperne di più. Avrete allora trovato conferma della notizia dal potente richiamo in copertina: “Occhi arabi sul Carpi e Gaudì”. Ma dov’è la notizia? vi sarete chiesti, non trovandola a caratteri cubitali nel prime due pagine, come vi sareste aspettati, e neanche nella quattro o nella cinque. Addirittura neanche nella pagina di Carpi del quotidiano. Con un certo stupore e dopo aver sfogliato il giornale dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio, avrete poi trovato la sospirata notizia in un riquadrino a pagina 42, nelle cronache sportive, lassù in alto, con una foto di Stefano Bonacini e il titolo: “Sirene arabe per Gaudì e il Carpi”. Vi sarete allora inoltrati nella lettura, per scoprire che “…un gruppo di investitori arabi presente nelle settimane scorse in città avrebbe manifestato interesse, anche se in via del tutto ufficiosa, a una partnership con Stefano Bonacini per il Carpi calcio”. Ora, non si pretende che il gruppo di investitori desse nell’occhio al pari dello sceicco che in “Amarcord” di Fellini sbarcava al Grand Hotel di Rimini con le sue quaranta mogli e una fila interminabile di cortigiani. Diamine, un gruppo di investitori arabi, anche se per una notte sola al Touring, pur senza mogli e caffetano, non ci sarebbe comunque sfuggito.