Sull'editoriale di Voce: “Cultura”

Una lettera di Mauro D'Orazi

Il Metacarpi in edicola

Caro Direttore, condivido al 100 per cento il tuo Metacarpi sulla cultura nella nostra città; cito: “....l’abbondanza dell’offerta culturale di Carpi è inversamente proporzionale alla consistenza del ceto intellettuale carpigiano, eccetera”. La conclusione è vieppiù corretta dal punto di vista storico: “La cultura prodotta e non solo quella consumata, nasce dalle privazioni e dai conflitti. Oggi che abbiamo tutto nessuno discute più di nulla”.

Ebbene la stessa cosa sta succedendo con la Costituzione. Essa nacque dalla saggezza di chi aveva subito anni e anni di dittatura, di guerra, di fame, di enormi dolori e sacrifici. La Commissione dei 75 (composta dalle migliori menti di allora) stese un testo formidabile e ben bilanciato, conoscendo i difettacci degli italiani. Un testo che ha resistito e ci ha pure salvato da SB e dalle sue estreme conseguenze. Oggi che abbiamo tutto o quasi, un branco di allegri illusionisti, che fanno anche gesti strani o che si offendono ad arte troppo facilmente, stanno distruggendo quel delicato impianto, ma… NON per migliorarlo, ma per fare il gioco di potere di qualcuno, che si illude di uscire vincente dal ballottaggio delle elezioni politiche del 2018 e di fare ciò SB non è riuscito a fare, proprio grazie alla attuale Costituzione!  

Sono davvero amareggiato per quello che sta succedendo con la riforma della Costituzione.

Il fumanone (milioni emendamenti, risparmio spese, complotti minoranza Pd, eccetera, tutte balle mediatiche per gli ingenui) che è stato artamentente creato attorno a questa vicenda è tale che non si distingue più il vero punto nodale della faccenda. Punto che, per chi vuole intendere, riassumo con una considerazione... Se SB avesse avuto a disposizione un simile testo costituzionale sarebbe ancora lì al suo posto come Presidente del Consiglio. Grazie a un Parlamento di persone scelte e vincolate solo al Capo.

E ogni ventennio (più o meno) in Italia salta fuori un disastroso padre della Patria.

Che sia poi il Pd, erede delle tradizioni di Dc e Pci, a pugnalare alla schiena la Carta del 1948 è cosa che non riesco nemmeno a definire compiutamente nelle (de)gradazioni massime della disapprovazione.

Ma ormai è fatta! Non resta, per chi la pensa come me, votare contro al referendum costituzionale, che non avrà il quorum della metà più uno degli aventi diritto al voto; ma visto gli antefatti, sarà una impresa disperata.

In un nemmeno troppo lontano futuro ci si accorgerà del disastro compiuto, ma sarà troppo tardi!

Mauro D'Orazi

 

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