Finanza-Festeggiati i 25 anni della Fondazione Cassa Carpi

Un quarto di secolo speso bene

Di Fabrizio Stermieri

I numeri, per questo primo quarto di secolo di vita della Fondzione Cassa di Risparmio di Carpi, ci sono tutti e sono numeri di tutto rispetto: 89 milioni e mezzo di erogazioni distribuite a ragion veduta sul territorio, un patrimonio che in venticinque anni (da quando la Fondazione è stata istituita) si è incrementato dell’iperbolica somma di 218 milioni di euro, 96 interventi nei vari settori di interesse della Fondazione (ricerca e salute, arte e cultura, sociale e istruzione) che hanno comportato uno stanziamento minimo di centomila euro (24 con oltre un milione di euro di impegno finanziario), centinaia di micro-erogazioni a decine e decine di associazioni, gruppi ed enti per sostenerne l’attività e le iniziative. Se con una parola si potesse sintetizzare tutto questo, la parola sarebbe “grazie”. E, effettivamente, “grazie” è stata la parola più usata, dal sindaco Alberto Bellelli, dal vescovo Francesco Cavina e dal direttore generale dell’Ausl Massimo Annicchiarico ( in rappresentanza dei tre enti maggiormente beneficiati dalla Fondazione in questo lasso di tempo) intervenuti alla presentazione del bilancio 2016 della Fondazione che è stata anche l’occasione per festeggiare (più che celebrare) il venticinquesimo anniversario di fondazione dell’ente. Difficile, anche per l’attuale presidente della Fondazione, Giuseppe Schena, riassumere in poche battute l’enorme mole di realizzazioni che in questi venticinque anni la Fondazione ha accompagnato, finanziandole in gran parte oppure contribuendo sostanziosamente a sostenerle: quasi 5 milioni di euro per i bandi straordinari anticrisi che, dal 2009 ad oggi, hanno aiutato quasi 4 mila e 500 cento famiglie a sostenere le più immediate spese di sopravvivenza; 8,7 milioni di euro spesi a favore del sistema sanitario locale, con interventi diretti sul Ramazzini e con l’acquisto di macchinari per praticamente tutti i reparti; tre milioni per il patto per la scuola, due per il polo scolastico delle scuole Margherita Hack, 1 milione e 600 mila euro per la biblioteca Loria di Carpi, i milioni spesi per i restauri di monumenti e chiese, per la riqualificazione del centro storico di Carpi, per dotare Novi e Soliera di due centri culturali d’avanguardia…

“L’evoluzione del patrimonio della Fondazione – ha potuto così dichiarare Schena – la cui tutela e la cui gestione rappresentano presupposto per garantire l’attività di sostegno al territorio, è stata caratterizzata dalla significativa valorizzazione della partecipazione originariamente detenuta nella banca conferitaria, che le ha consentito di posizionarsi, fin dal 2003, nel gruppo delle Fondazioni bancarie medio grandi”. In questi primi venticinque anni, in cui alla testa della Fondazione si sono succeduti tre soli presidenti (prima di Schena, Gian Fedele Ferrari , Leo Goldoni e Rossano Bellelli) il patrimonio proprio della Fondazione si è arricchito di diversi immobili: il complesso della chiesa di San Rocco, trasformato in auditorium, che ha consentito la realizzazione di numerose iniziative culturali ed artistiche, l’acquisizione dello stabile di viale Peruzzi diventato Casa del Volontariato e sede della omonima Fondazione satellite, l’acquisto del parco di Santa Croce, la realizzazione di Habitat, centro culturale di Soliera e di Pac, polo artistico e culturale a Novi. 

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