Per il bimbo si volta pagina
Sono gli umori che si captavano all’ultima edizione di Pitti Immagine Bimbo conclusa il 20 gennaio. Ristagna ancora il mercato interno, con numeri lontani dall’Uomo e dalla Donna. Follie’s Group nuova licenziataria per le linee Blumarine
FIRENZE – Calato il sipario sul Pitti Immagine Bimbo, è ora di tirare le somme. La fiera fiorentina, che è andata in scena alla Fortezza da Basso dal 18 al 20 gennaio presentando le collezioni di abbigliamento bambini, premaman e articoli per l’infanzia dell’autunno-inverno 2018-19, era stata anticipata dai dati non certo esaltanti (ma neppure tragici) diramati da Sistema Moda Italia.
Per l’industria tricolore della moda junior il 2017 si è chiuso senza grandi sussulti: il fatturato ha superato 2,8 miliardi (più 1,9 per cento), trainato dall’export (più 3,1 per cento) che ora sfiora il 38 per cento di peso sui ricavi, di gran lunga inferiore alla moda maschile e femminile, ma da anni avviato sulla strada della crescita (era il 32 per cento cinque anni fa, nel 2012).
Il “grande ritorno”, da tutti atteso, è quello del mercato russo, un tempo – e fino al 2014 – primo mercato di sbocco della moda italiana per bambini. Il mercato interno continua – come del resto per la moda in generale – a non dare segnali di ripartenza, con i consumi finali stagnanti (meno 0,1 per cento) che allungano la lista di performance deludenti degli ultimi anni.
A complicare le cose, per molte aziende italiane che continuano ad avere il focus sul mercato nazionale, è il quadro distributivo: la quota del dettaglio indipendente è scesa ormai al 12,5 per cento, dimezzata rispetto al 2010; catene e franchising detengono quasi la metà del mercato (48,7 per cento); la grande distribuzione assorbe poco meno del 30 per cento.
