Première Vision: il futuro tra natura e tecnologia
Prima edizione “in solitaria” per Première Vision Paris, senza Milano Unica a una settimana di distanza (la fiera milanese si è svolta lo scorso luglio, ndr). Il salone dei tessuti e degli accessori ha avuto luogo dal 19 al 21 settembre a Parigi lanciando un nuovo progetto che si svilupperà nel 2018.
Si tratta di un marketplace B2B che si propone di far vivere Première Vision per 365 giorni l’anno e non soltanto nelle date degli eventi fieristici e che avrà diverse funzioni, a partire da quella di sito di e-commerce business to business con un catalogo selettivo delle collezioni degli espositori e accesso gratuito per i compratori.
Non mancherà una piattaforma editoriale: una finestra aperta sui trend e sull’informazione, a cura del team in-house di Première Vision Paris.
Il marketplace si proporrà inoltre come fornitore di servizi, volto a facilitare i contatti tra gli espositori e i compratori. L’obiettivo? Coinvolgere 1.500 aziende, presentare 70 mila tra tessuti e accessori e arrivare a circa 250 mila buyer.
In attesa di tutte queste novità, è il momento di fare un bilancio dell’edizione che si è appena conclusa e che ha presentato le collezioni autunno-inverno 2018-19 di circa 2 mila espositori provenienti da tutto il mondo.
Tra questi, diverse presenze carpigiane. Nell’area accessori hanno esposto Astarte, Baronet, Cadicagroup, Mabo, Manifattura Modenese, Reca Group, Redmark, Simona B. Collection’s, Tessilgraf, Texcart, Ulisse, Varcotex, mentre nella sezione dedicata ai tessuti erano presenti Fantasie Tricot, Mekkitess, Nesatex, Tessitura Rossi, Tessuti&Tessuti, Staff Jersey, Gruppo Dondi e Ledatex (azienda di Rio Saliceto). «Come da tradizione, l’ambientazione della fiera era molto scenografica – commenta Emanuela Contini, consulente di moda che ha visitato il salone parigino –.
Quest’anno il tema era Cloud of Fashion e quindi il forum centrale era avvolto un tripudio di nuvole e palloncini bianchi. Il mood proposto da PV per la nuova stagione è come sempre piuttosto “estremo” e immagina un futuro di grandi trasformazioni in cui le tendenze esaltano il cambiamento e l’evoluzione. Si sperimentano nuove idee attraverso un processo innovativo, sempre in equilibrio tra il mondo naturale e le nuove frontiere tecnologiche ».
