Di Nardo in campo per la rinascita
Parla di renaissance, letteralmente “rinascita”. E lui, alla causa di una rinascita di Carpi nel senso di una sua maggiore attrattività culturale e commerciale, ci crede davvero e con la determinazione sincera di uno che, nonostante risieda qui da quasi un quarto di secolo (“Ci sono venuto nel 1994, per amore”), mantiene, insieme all’accento toscano, la capacità propria di chi è arrivato da fuori di vedere oltre gli orizzonti del paesello. Titolare di Nonno Pep, il locale specializzato in birre artigianali che ha aperto nel giugno 2017 in corso Cabassi, e del Bar Centrale, rilevato nel maggio di quest’anno, Marco Di Nardo, 55 anni, è originario di Campi Bisenzio, nei pressi di Prato. Come dire, un destino segnato nel tessile abbigliamento (ha lavorato per Papa’s, gruppo Bassoli e Trussardi), prima di dare corso a quel che, insieme al calcio (è stato calciatore e allenatore di diverse formazioni dilettanti della città) lo attirava più di tutto: «La passione per la birra artigianale – spiega – e lavorare perché non resti relegata a un fattore di moda o di sballo, ma diventi un’abitudine di consumo logico. Chi vuol bere per dimenticare non viene qui: da noi viene chi beve per ricordare». Reduce dalla prima edizione di Oktobeer Chèerp, la rassegna dei birrifici artigiani tenutasi in piazzale Re Astolfo, srotola proprio a partire da qui, dalla questione del piazzale che qualcuno vorrebbe riaprire alla sosta per le auto la sua visione della renaissance di Carpi: «Che poi – precisa – è la stessa che vedo attuata nel centro di Bologna o a Trastevere: intendo un centro dove ci siano vita, movimento, dinamismo e dove la gente venga volentieri»