La gratitudine di Carpi per Guido Molinari
CARPI – C’era la famiglia, e c’era la città, a ricordare i cento anni della nascita di Guido Molinari, imprenditore e benefattore di Carpi, a cui si debbono i grandi lavori di ampliamento e di potenziamento dei reparti ospedalieri del Ramazzini che hanno caratterizzato gli anni novanta del novecento e che ancora oggi rappresentano un punto di eccellenza per l’ospedale carpigiano.La figura e l’opera di Guido Molinari, morto nel 1998 e proclamato in base ad un sondaggio lanciato da VOCE “carpigiano del secolo”, è stata commemorata per iniziativa della delegazione carpigiana e provinciale dell’Anioc, l’associazione degli insigniti di onorificenze cavalleresche, che ha compiuto dieci anni di vita e la cui sede di via Mazzini è intitolata proprio al cavaliere di Gran Croce Guido Molinari. In sala, la figlia di Guido, Anna Molinari, il nipote Henrik Stove (figlio di Licia Molinari, scomparsa nel 2011), con la moglie e la figlia. I saluti iniziali li ha porti il sindaco Alberto Bellelli, le conclusioni le ha tratte Davide Dalle Ave, presidente del Comunale. A Nunzio Massari, delegato Anioc, Rossano Bellelli, giornalista, Dante Colli, coautore della biografia di Molinari, e ai medici Giorgio Verrini e Stefania Ascari, il compito di delineare l’opera del commemorato. E ad Anna Molinari l’opportunità di un personale ricordo, tratto dal libro autobiografico che la stilista ha recentemente pubblicato. Ne è uscita una figura a tutto tondo di un imprenditore geniale e tenace che, al termine della sua vita avventurosa ha saputo ritagliare uno spazio importante di solidarietà per la gente della sua città d’adozione, la quale, cent’anni dopo, glie ne ha reso merito.
f.s.
