Sanità - Il potenziamento deciso dalla Regione

Carpi non compare più fra gli eliporti di soccorso

CARPI - La Regione potenzia il servizio di elisoccorso e annuncia che dal prossimo mese di maggio sarà possibile intervenire con gli elicotteri del 118 anche durante le ore notturne grazie ad una serie di investimenti su diversi eliporti in prossimità di ospedali e, soprattutto, nelle zone montane dove l'arrivo dei sanitari con le autoambulanze può risultare difficile ed intempestivo. Meritoria iniziativa, quella della Regione Emilia Romagna che ha deciso di investire 3,2 milioni per abilitare diciassette elisuperfici a ricevere durante le ore notturne l'elicottero di soccorso basato a Bologna. A Modena e provincia sono previsti cinque interventi: agli ospedali di Baggiovara e al Policlinico di Modena, a Pavullo presso l'aeroporto locale, a Montese su una elisuperfice messa a disposizione dal Comune e a Palagano. E la bassa? E Carpi e Mirandola? Niente del tutto la sera e poco, anzi molto poco, quasi nulla di giorno: Al Ramazzini venne anni fa predisposto un punto d'atterraggio per gli elicotteri proprio nelle adiacenze del Pronto Soccorso, salvo poi accorgersi che in quella collocazione l'atterraggio dei velivoli poteva essere più pericoloso che utile. Di fatto quell'area è oggi utilizzata per parcheggio. Una seconda soluzione era stata approntata temporaneamente al centro dell'ampio parcheggio di piazzale donatori di sangue, all'estremità opposta dell'ospedale ma si è subito visto che non poteva essere una soluzione praticabile perché anche una sola auto lasciata parcheggiata in quello spazio lo rendeva inagibile per gli atterraggi. E allora? “Attualmente – chiariscono gli operatori del 118 – a Carpi l'elicottero in caso di necessità atterra in aperta campagna, se si tratta di intervenire su un incidente accaduto fuori città, oppure all'aeroporto di Budrione o al centro dello stadio Cabassi negli altri casi di necessità e urgenza, con accordi diretti via radio fra i piloti a bordo e gli addetti a terra”.

Una soluzione piuttosto insoddisfacente visto che arrivare all'aeroporto, per una ambulanza con un infortunato a bordo (anche se “stabilizzato” prima al Pronto Soccorso e giudicato trasportabile), è pur sempre una impresa, considerato lo stato delle strade di collegamento mentre la soluzione dello stadio non è sempre utilizzabile. Eppure sempre più spesso è necessario utilizzare il mezzo aereo piuttosto che quelli su ruota, per offrire più possibilità di sopravvivenza a persone colpite da gravissimi traumi o particolari patologie che necessitano di cure specialistiche ed immediate: “Il servizio di eliambulanze - affermano i responsabili regionali - è attivo in regione dal 1986 e oggi sono quattro gli elicotteri di soccorso sanitario attivi nelle sole ore diurne per un periodo di operatività massima di 12 ore e mezza. Nel 2015 sono state effettuate 2.992 missioni, per un totale di 1.283 pazienti”. Certo, con quest'ultimo finanziamento si è voluto offrire un servizio in più a zone oggettivamente disagiate, come la montagna. Ma anche in pianura, raggiungere Baggiovara o gli ospedali specializzati di Bologna sovente non è né facile né rapido come si vorrebbe a causa dell'intenso traffico e dell'insufficienza di alcune vie di comunicazione (basti pensare alle file continue di auto sulla statale Romana per Modena) e disporre dell'opzione in più del trasporto via elicottero potrebbe avere in certi casi una importanza vitale.

F.S.

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