Sanità - code alla farmacia dell'ospedale per i percorsi terapeutici presi in carico dall'Ausl

Il risparmio? Si paga con la fila

CARPI – Gli orari d'apertura saranno anche stati prolungati, il personale in servizio sarà anche stato potenziato ma la fila allo sportello non sembra diminuita: una dozzina di persone in perenne paziente attesa con il numerino in mano non mancano mai e i mugugni si sprecano. La farmacia dell'ospedale rimane nel mirino degli utenti che sono costretti, per motivi contingenti, a usufruire del servizio farmaceutico diretto dell'Ausl piuttosto che poter accedere liberamente a quello delle farmacie distribuite capillarmente su tutto il territorio. Un problema, quello delle code allo sportello (al piano terra dell'ospedale Ramazzini, con metà delle sedie per l'attesa nel corridoio della farmacia e metà nel corridoio dell'ala est) che è stato sollevato da più parti ma che ha avuto un momento caldo dopo la lettera di denuncia inviata alla stampa da un paziente affetto da diabete, costretto a rifornirsi di insulina proprio in quella farmacia del Ramazzini.

"Nessuna emergenza insulina – ha replicato l'Ausl (ottenendo parere conforme anche dall’ADiCa, l’associazione carpigiana dei diabetici) – ; per quanto riguarda le file allo sportello della farmacia dell'ospedale si sta valutando l'ulteriore ampliamento dell'orario di apertura e l'adozione di percorsi semplificati per i diabetici che consentano ,a programmazione delle consegne dei farmaci in modo da ridurre ulteriormente le attese". Ma vediamo come stanno le cose: i malati (non solo quelli diabetici, ma per esempio anche quelli oncologici o quelli che hanno subito interventi) sempre più frequentemente vengono “presi in carico” dai servizi dell'Ausl. Questo significa che vengono seguiti nel loro percorso terapeutico direttamente dai reparti o dai servizi ospedalieri e, per gran parte delle loro esigenze di farmaci, non passano più per le farmacie territoriali ma per quella ospedaliera. Al paziente viene consegnato un documento di prescrizione di farmaco (non la tradizionale ricetta del medico di famiglia) e con quel documento ci si può rivolgere esclusivamente alla farmacia dell'ospedale che fotocopia il documento prescrittivo, appone a mano le annotazioni del caso, preleva i medicinali dal deposito e li consegna all'interessato. Se si considera che soltanto a Carpi i pazienti diabetici sono cinque mila circa e molti di loro sono in carico al Centro antidiabetico si comprende facilmente perché ci sia sempre tanta gente in fila davanti allo sportello. Ogni malato in carico al servizio poi, si presenta almeno sei volte l'anno perché la fornitura di insulina copre di norma il fabbisogno di un paio di mesi. Questo, naturalmente, solo se si considera la malattia del diabete ma vi sono numerosissimi percorsi terapeutici e molteplici occasioni per rimanere in fila allo sportello. Il problema, tuttavia, non è solo organizzativo ma anche economico: sempre per rimanere in tema di diabete, una scatola che contiene quattro blister a forma di penna carichi di insulina, costano intorno ai 90 euro. E’ evidente che distribuire direttamente un gran numero di queste confezioni (le dosi di insulina sono personalizzate e ogni diabetico ha la sua dose) significa anche risparmiare una cifra non indifferente a fine anno sulla spesa sanitaria perché si evitano gli intermediari e si possono spuntare grossi sconti per grandi quantità direttamente dalle ditte farmaceutiche. Il tutto, purtroppo, a discapito della comodità dei singoli malati (o dei loro parenti), costretti a recarsi fisicamente in ospedale e attendere pazientemente il proprio turno per ottenere il medicinale indispensabile per proseguire la cura.

f.s. 

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