L’Ausl risponde a Verrini sulle cure palliative

L’aiuto finale a Carpi c’è

CARPI – Cure palliative: a Carpi i casi seguiti nel 2017 sono stati 284, 69 dei quali ancora attivi. Il 29 per cento dei casi sono pazienti con diagnosi non oncologia e il 71 per cento pazienti oncologici. Sono alcuni dei dati forniti dall’Ausl e letti in Consiglio dall’assessore Daniela Depietri in risposta a una interrogazione del consigliere Giorgio Verrini (nella foto) che riguardava anche l’Hospice.

L’Ausl spiega anche che dal 1999 è stato attivato un Nodo (Nucleo operativo domiciliare oncologico) cui è seguita l’organizzazione dell’Assistenza domiciliare integrata (Adi) su base distrettuale.

Le cure sono erogate da una Unità cure palliative domiciliari composta da un medico di Medicina generale, un Infermiere e un Medico palliativista, coadiuvati dalle figure professionali necessarie ai bisogni dei pazienti e delle famiglie. In tutto, il servizio a livello distrettuale può contare su tre medici di Medicina generale palliativisti e sei infermieri dedicati.

Fino a giugno e prima che l’attività fosse interrotta, completava lo staff una psicologa il cui lavoro riprenderà quest’anno (durante l’interruzione c’è stata la supplenza di personale della Psicologia clinica). 

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