Sanità area nord: chi tira è Mirandola

CARPI – Si sposta verso Mirandola l’asse della sanità della bassa. Dopo che si dà per certo che l’Hospice per malati terminali troverà sede a San Possidonio, in posizione “baricentrica” fra Carpi e Mirandola, la città dei Pico incassa ulteriori promesse da parte del vertice della sanità modenese: un “referente” sanitario per l’ospedale Santa Maria Bianca (Giovanni Andreoli), l’assicurazione di uno stanziamento di 5,8 milioni di euro per la casa della salute e per l’ospedale di comunità. Il direttore generale dell’Ausl, Massimo Annichiarico (nella foto) ha poi confermato al sindaco di Mirandola, Maino Benatti, “quanto indicato dall’assessore regionale alle politiche per la salute Sergio Venturi relativamente alla proposizione del progetto di fattibilità di un nuovo e unico ospedale baricentrico tra Carpi e Mirandola”. Cosa voglia dire di preciso, non si sa ma lui, il sindaco Benatti, conferma di averne discusso con l’Assessore. Per quanto riguarda l’Hospice, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Giovanni Belluzzi, interpellato da Voce, conferma la ferma intenzione della sua istituzione di entrare a far parte a pieno titolo della futura Fondazione Hospice: «Riteniamo che già oggi le norme in vigore possano consentire alla nostra Fondazione di farlo». Insomma, come già notato, a Mirandola qualcosa si muove mentre a Carpi ci si limita a bizantinismi verbali e ad avanzar cautele. Nell’Hospice? Dentro sì, ma con un piede fuori. La casa della salute? Se ne parla, ma non si vede ancora nulla, anzi “indietro tutta” sui progetti precedenti. E per l’ospedale? Beh, stiamo a guardare. Cosa fanno gli altri, naturalmente.