Per l’Imun

In tre dal Meucci come fossero all’Onu

Carpi – Hanno indossato i panni dei mediatori internazionali, seduti intorno al tavolo dei grandi del mondo con un unico scopo: combattere la fame nel mondo. E’ la sfida raccolta da tre studenti dell’istituto Meucci di Carpi, reduci da un’esperienza a Roma per l’Imun (Italian Model United Nations), un progetto di simulazione delle sedute delle Nazioni Unite, indirizzato a studenti delle scuole superiori di tutta Italia, promosso dall’associazione United Network. 

Margherita Golinelli, Martina Rossi e Francesco Carretti, della Quarta F, hanno infatti aderito con entusiasmo al progetto, presentato al Meucci quest’anno per la prima volta. Erano 2 mila 500 i ragazzi che hanno partecipato alla simulazione, divisi in commissioni, rappresentando, ciascuno di loro, uno dei 193 paesi dell’organizzazione e sedendosi al tavolo delle trattative portandone le caratteristiche e le esigenze. Durante le sessioni, della durata di 4 ore ciascuna e tutte rigorosamente in lingua inglese, gli studenti dovevano creare uno schema di cooperazione e produrre poi delle risoluzioni, da far votare a tutta l’assemblea. I ragazzi del Meucci, che si sono recati a Roma in totale autonomia, sono stati assegnati alla Commissione per gli affari umanitari, per la lotta alla fame nei paesi asiatici, rappresentando l’Olanda, il Messico e l’Argentina. 

«E’ stato davvero stimolante e impegnativo, ma lo rifaremmo subito – commentano i ragazzi al loro rientro –. Ti rendi conto di quanto è difficile e complesso raggiungere un compromesso, anche su temi importanti e condivisibili come la fame nel mondo appunto. Alla fine dei lavori hai l’impressione che sia solo un tavolo di confronto, perché raggiungere un risultato che sia vantaggioso per tutti è pressoché impossibile». 

Al loro rientro due dei tre ragazzi hanno incontrato il sindaco Alberto Bellelli, incuriosito dall’esperienza: «Qui a Carpi siamo abituati al progetto del Mep, ma in questo caso si parla dell’Onu, che è ancora più importante anche se paradossalmente più lontano». Bellelli si è intrattenuto per discutere, insieme ai ragazzi e alla preside Teresa De Vito, dell’importanza di questi progetti e dei viaggi all’estero, utili per apprendere il valore delle istituzioni e delle differenze, ed ha esortato le studentesse a farsi promotrici di proposte all’Amministrazione comunale.

Alla domanda su cosa sia rimasto in loro di questa esperienza, le ragazze hanno risposto: «Il valore del confronto, della diversità e del rispetto delle tradizioni culturali».

Nella foto, Margherita Golinelli, Martina Rossi, Alberto Bellelli e Teresa De Vito

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