Diego Barbieri li studia a Fuzhou per la tesi

Il ragazzo del ponte ha detto sì alla Cina

Fuzhou (Cina) – Cinque mesi in Cina per scrivere una tesi di laurea sul comportamento sismico dei ponti, argomento di grande attualità in Europa come in Asia. Il laureando in questione è Diego Maria Barbieri, 24 anni, carpigiano, ex allievo del Liceo Fanti, oggi studente di Ingegneria civile all'Università di Modena e Reggio ormai a un passo dalla laurea magistrale che conseguirà nell'aprile 2014. A coronamento del suo percorso di studi il giovane Barbieri ha accettato l'opportunità offertagli da uno dei suoi docenti, Bruno Briseghella che, oltre a insegnare Strutture prefabbricate e sollecitate negli atenei di Modena e San Marino, ha anche una cattedra presso l'Università di Fuzhou, città del sud est della Cina e capitale della provincia del Fujian. Ed è così che il giovane Diego si è ritrovato a vivere in una metropoli con sei milioni di abitanti e a frequentare un ateneo con 20 mila studenti, di cui solo sette italiani, lui compreso. «L'Università di Fuzhou offre la possibilità di fare esperienza in laboratori molto grandi e ben attrezzati» spiega via Skype il futuro ingegnere che è partito nel settembre scorso e farà ritorno in patria il prossimo febbraio. «Qui in Cina – continua – mi sto occupando dello studio di una particolare tipologia di ponti, che viene realizzata con travi prefabbricate, ma che presenta alcune problematicità. L'obiettivo è proporre soluzioni in grado di migliorarla. Il lavoro richiede l'utilizzo di modelli matematici e di un apposito software, ma non solo. Allo studio teorico – aggiunge – affianchiamo l'esecuzione di test di laboratorio su modelli reali in scala. Disponiamo di una strumentazione di prim'ordine a cominciare da tre tavole vibranti per le prove antisismiche. Realtà di questo tipo esistono anche in Italia, ma sono rare e non è facile avervi accesso. Per me rappresenta senz'altro un'esperienza molto arricchente e stimolante». La vita in Cina ha richiesto una buona capacità di adattamento, ma lui non si lamenta, anzi. «Sono rimasto basito dal calore e dall'affetto – dice – che mi hanno dimostrato i miei colleghi cinesi. Hanno voluto che io avessi una camera grande tutta per me, anche se nei dormitori le stanze sono sempre in condivisione tra tre o più studenti. Vero è che, qui a Fuzhou, sono in tanti a non avere mai visto un occidentale. Di conseguenza, quando vado in giro o salgo su un autobus, mi sento gli occhi di tutti addosso. Ogni tanto qualcuno prova a comunicare con me – continua – e, questo, mi incentiva al dialogo. Ho seguito un corso di cinese di base, sia orale che scritto, e adesso riesco a esprimermi in cinese, almeno nelle piccole cose. All'università invece comunico in inglese». Nel tempo libero Diego si dedica allo sport, calcio e basket soprattutto, mentre ogni mercoledì conduce un corso di cineforum incentrato su pellicole sia occidentali che cinesi. «Ho copiato l'idea dal professor Pietro Marmiroli, che è stato mio insegnante al liceo. Ho formato un gruppo di circa 25 persone e, dopo ogni proiezione, rimaniamo a discutere a lungo. E' una piccola iniziativa, però aiuta a conoscere la cultura e il background dei rispettivi paesi». Sulle scelte da compiere in futuro, Diego non ha dubbi: «Dopo la laurea cercherò un posto di lavoro affine al mio corso di studio. Mi sono appassionato alla tematica dei ponti ma sono interessato anche ad altri ambiti dell'ingegneria civile. E se dovessi tornare in Cina, sarei felice di farlo. Io qui mi trovo bene».
L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati