Cessata l’urgenza ma per il Secchia non c’è da star tranquilli
La recente piena del Secchia che ha procurato tanto allarme e danni nei Comuni della bassa, con Soliera e Campogalliano in primo piano, ha riaperto ferite non ancora rimarginate e pone nuovi interrogativi per il futuro della sicurezza delle popolazioni lungo gli argini di questo fiume sovente al centro delle cronache.
Campogalliano, in particolare, si interroga sul suo “progetto Laghi” mentre a Soliera le polemiche per i lavori di rafforzamento dell’argine sinistro del fiume non cessano di preoccupare gli amministratori di quel paese. «Certo – ammette Paola Guerzoni, sindaco di Campogalliano – l’esondazione dei laghi Curiel che ha provocato ingenti danni nelle aree limitrofe e la morte anche di numerosi animali è un fatto che ci preoccupa parecchio.
Anche alla luce del progetto di riqualificazione e di rilancio dell’intera area ambientale dei “laghetti”. C’è da interrogarsi, alla luce di quanto è accaduto, sull’opportunità di potenziare le strutture ricettive dei laghi quando basta una piena per provocare danni considerevoli ai ristoranti, agli agriturismi, agli stessi arredi (panchine e quant’altro) si vorrebbero collocare in quella zona per renderla appetibile dal punto di vista ambientale e turistico-ricreativo.
Certamente è stato un fatto eccezionale, ma si può continuare a parlare di “eccezionalità” quando ci si trova di fronte a fenomeni che si ripetono con impressionante frequenza? Naturalmente la questione “laghi” è strettamente connessa con le vicine casse di espansione del Secchia che hanno assolto solo in parte la loro funzione».