Trasporti - Il Sindaco interessato a riattivarla e le minoranze lo hanno preso sul serio

Soliera, stazione dimenticata

di Fabrizio Stermieri

SOLIERA - Una “suggestione” più che un progetto preciso, un “intendimento” più che una proposta concreta, un “interesse forte” più che un fine deliberato da aggiungere: la, per ora solo ipotizzata, riapertura della stazione ferroviaria di Soliera, in uno con la trasformazione della linea ferroviaria Carpi-Modena in una sorta di metropolitana di superficie che assicuri un collegamento rapido e diretto dei Comuni dell'Unione Terre d'Argine (Carpi, certo, ma anche Soliera, dunque, e perché no, anche Novi) con il capoluogo Modena ritorna alla ribalta periodicamente, per rientrare quasi subito dopo nel limbo dei progetti mai portati avanti, delle belle idee che restano a livello di idee, delle promesse che sfumano nelle ipotesi di lavoro e si perdono fra i tavoli di confronto.

L'idea, quella di riaprire la stazione ferroviaria di Soliera (e di potenziare il trasporto passeggeri sulla linea ferroviaria Modena-Carpi-Modena) l'ha inopinatamente rilanciata questa volta il sindaco di Soliera, Roberto Solomita. “Voce dal sen fuggita”, si dirà, in occasione di un dibattito consiliare su altro argomento, su quello dell'ancora lontano dall'essere realizzato nuovo ponte dell'Uccellino sul Secchia. Constatato che il collegamento viario fra Soliera e Modena, nonostante il nuovo svincolo sulla statale del Brennero e il progettato ampliamento della statale romana in concomitanza con lo svincolo di Campogallliano non pare in grado di risolvere il problema traffico, Solomita si era lasciato andare ad ipotizzare la riapertura della stazione ferroviaria di Soliera come alternativa al traffico su gomma. L'opposizione in Consiglio Comunale (il gruppo di Rilaniamo SOliera) non ha lasciato cadere l'argomento ed ha presentato una interrogazione per chiedere chiarimenti. “Siamo interessati a tavoli di confronto e di lavoro per il potenziamento della tratta ferroviaria Carpi-Modena che possano anche prevedere il ripristino della stazione di Soliera”, ha risposto in modo sibillino agli interpellanti, in Consiglio Comunale il Sindaco di Soliera. Che chiarisce poi, interpellato da VOCE: «Quello della riapertura della stazione ferroviaria di Soliera potrebbe essere un progetto strategico di pianificazione urbanistica, come sviluppare il tema della metropolitana di superficie. Potrebbe avere una valenza sovracomunale, coinvolgendo naturalmente Carpi in prima battuta ma penso anche Novi, con la sua stazione di Novi-Rolo. La congestione del traffico per Modena è un dato di fatto che non si può risolvere facilmente. La ferrovia potrebbe essere una soluzione anche se si rendono necessari investimenti e risorse».

Ma come stanno le cose oggi? La stazione di Soliera venne chiusa agli inizi degli anni novanta, ed attualmente figura come una “stazione dismessa” che RFI, la società dello Stato che possiede le infrastrutture delle ferrovie, ha posto a disposizione di chiunque la voglia acquisire in comodato d'uso.

Nel febbraio di quest'anno l'associazione culturale solierese Eko della stazione ha addirittura presentato un progetto per l'acquisizione e la riqualificazione dell'edificio abbandonato (sono quasi 140 metri quadri di superficie utile) per ricavarne un centro culturale, un bar (magari dentro un vagone riadattato), spazi per attività sociali e ricreative. Dal punto di vista strettamente “ferroviario” le perplessità sono parecchie: «Bisognerebbe vedere l'impatto che una nuova fermata potrebbe avere sull'andamento dei convogli sulla linea – ragiona Giuseppe Poli, di Federconsumatori, l'associazione che raggruppa anche gli utenti pendolari del servizio ferroviario –; diciamo intorno ai tre minuti in più ogni fermata. Poi occorre verificare se vi è un reale interesse a utilizzare questa stazione che si trova a un chilometro dal centro cittadino. Certo, in una ottica di “metropolitana di superficie”, con corse frequenti e cadenzate si potrebbe raccogliere un discreto numero di viaggiatori nell’intero bacino. Ma attualmente la linea è percorsa anche da treni di diversa natura (basti pensare al Frecciargento Mantova-Roma che proprio dall'11 di giugno fermerà in via sperimentale a Carpi, ndr), E poi c'è il problema del materiale rotabile: nuove moderne forniture di motrici e convogli sono previste solo per i prossimi anni e nel frattempo avanza l'ipotesi di una fusione fra Tper e la rete Trenitalia regionale». Il tutto mentre “Gigetto” il treno pendolare che collega Sassuolo a Modena (e di cui si ventilava la prosecuzione per Carpi in modo da collegare Carpi e il suo interland, compresa Soliera, con l'ospedale di Baggiovara).sta agonizzando: l'orario estivo di questo “trenino” prevede tre sole corse Sassuolo-Modena ed altrettante Modena-Sassuolo. Chi ha studiato la storia delle ferrovie locali ricorda bene che, prima di essere soppressa e smantellata per sempre, la ferrovia Carpi-Correggio poteva offrire ai suoi potenziali viaggiatori, per l'appunto, tre sole striminzite corse al giorno.

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