A Carpi un Prg due volte vecchio
Anacronistico sia rispetto alla legge regionale del 2000 che all'ultima, approvata dall'Assemblea il 19 dicembre 2017
Con l'approvazione il 19 dicembre scorso della nuova legge urbanistica regionale, il Comune di Carpi si trova nella paradossale condizione di disporre di un Piano regolatore legato alla normativa del 1978 e quindi due volte anacronistico: rispetto alla legge del 2017, certo, che ha cambiato la definizione di Prg in Pug, Piano urbanistico generale; ma anche a quella del 2000, che lo chiamava invece Psc, Piano strutturale comunale, al quale le diverse amministrazioni hanno ripetuto per vent'anni di volersi adeguare, senza mai farlo. Per i ritardi conseguenti al terremoto e all'apprestamento del Piano della ricostruzione, hanno sostenuto finora le Giunte prima di Enrico Campedelli e poi di Alberto Bellelli. Se però si considera che il sisma è del 2012 i maligni hanno invece insinuato che il mancato adeguamento si legasse alla volontà di lasciar attuare le maggiori possibilità edificatorie previste dal Prg del 1978 rispetto a quelle che avrebbe consentite un Psc ispirato alla legge del 2000.