Viabilità - E' quello all'imbocco della via dei Mulini dopo la rotonda di Dorando

Un pedonale a calcolo di rischio

CARPI – L'anziana signora, abbracciata alla sua bicicletta che conduce rigorosamente a mano, si affaccia con circospezione sulla strada, guarda con attenzione a sinistra, lancia uno sguardo alla sua destra e si blocca. Ad una velocità che a prima vista non appare per nulla moderata, dai due lati della trafficatissima via saettano in rapida successione automobili, furgoncini e autoarticolati sventagliando la donna e facendola ondeggiare. Dopo, solo dopo, la signora si attenta a mettere piede sul passaggio pedonale e rapidamente si dilegua dall'altra parte della via. Evidentemente è scafata, sa che quel pedonale occorre prenderlo con le molle e con le cautele del caso. Scena di ordinaria follia al pedonale di via Ugo da Carpi esterna (tecnicamente "via Mulini") nel tratto prospiciente la discesa a via Vasco da Gama e, sul lato opposto, di via Moncenisio. Un pedonale della paura, ben segnalato e ben visibile, per carità, ma posto nel bel mezzo di uno stradone che invoglia alla velocità sia per il traffico in uscita da Carpi sia per quello in ingresso in città, in vista della rotonda su cui corre disperatamente (per evitare di essere investita?) la statua di Dorando Pietri. Quello stradone, parallelo al canale di Carpi, e la tangente via Cattani, strade di largo scorrimento, dividono in due l'area sud di Carpi, isolano il quartiere al cui centro sorge la chiesa del Corpus Domini e, dall'altro lato, la parte ovest di Quartirolo. Passare da una parte all'altra di queste strade, veri e propri canali di traffico, è sovente un terno al lotto. Su via Cattani, non a caso, dopo una serie di incidenti anche mortali, ci si è decisi a realizzare un pedonale semaforizzato, qui, su via Mulini la cosa è ancora in alto mare. «La prima richiesta di mettere un semaforo pedonale a chiamata – denunciano Mara e Selene Vignoli, due residenti della zona – l'abbiamo fatta ben otto anni or sono. Nessuna risposta. L'abbiamo ripetuta all'inizio dello scorso anno e finalmente qualcosa si è mosso. A maggio del 2016 in Municipio ci avevano assicurato che avrebbero studiato il problema e avrebbero compiuto i rilievi del caso, ma trascorsi otto mesi non abbiamo avuto concreto riscontro. Adesso siamo ritornati alla carica parlando personalmente con l'assessore Simone Tosi ma assicurazioni in merito non ne abbiamo avute». Basta recarsi sul posto per rendersi conto della situazione: il pedonale è segnalato in modo corretto, con segnali ben evidenti, ma il traffico è intenso, anche nelle ore non di punta, le velocità non sono per nulla quelle imposte dai cartelli stradali e i rischi di farsi arrotare, per i pedoni, sono oggettivi.

«Lo chiediamo, il semaforo pedonale, soprattutto per i nostri bambini e per i ragazzi: quelli del quartiere est che debbono andare a scuola o che vogliono frequentare le aree verdi e i parchi gioco della parte ovest hanno solo questa possibilità di attraversamento. O li accompagnamo personalmente oppure l'alternativa è portarli e andarli a riprendere in auto. Non ci sembra giusto».

Questa la versione dei cittadini, al Comune l'ardua sentenza.

Fabrizio Stermieri

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