Per ora si tratta di una semplice “presa d’atto” che contiene anche i passaggi necessari per arrivare alla sua approvazione. Ma, sempre che non siamo alla politica dell’annuncio, è già molto che il “Piano dei percorsi ciclabili d’argine” predisposto dall’architetto Paola Fregni prima del suo pensionamento sia uscito dal cassetto dove stava impolverandosi. Questo giornale se n’è occupato ampiamente nell’estate di un anno fa, presentando il Piano il 9 luglio ed effettuando una sperimentazione della sua percorribilità, raccontata nell’uscita del 7 settembre. Si tratta di 33 chilometri di un circuito ciclabile e pedonale che si può ricavare intorno alla città, sfruttando gli argini dei canali di Carpi, di Santa Croce, del Cavo Tresinaro, dei canali di Budrione, Fossa Nuova Cavata e Gusmea, fino alla Lama, da cui si raggiunge di nuovo il canale dei Carpi. Arriva a 43 chilometri, raggiungendo San Martino Secchia, a nord est, sfruttando carrarecce e strade a scarso scorrimento; e Gargallo, dalla parte opposta, correndo sull’argine del canale dei Mulini.
25 Luglio 2017
Il circuito ciclopedonale degli argini è ora un piano in otto stralci
Percorso degli argini: ora lo vuole anche la Giunta
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