Gallesi (Surya) su un tema che interessa tanti

Più danni che benefici nella danza low cost

A settembre i genitori iniziano a pianificare le attività extrascolastiche dei loro figli: basket, pallavolo, calcio, nuoto. E, in molti casi, anche danza. La scelta ogni anno si amplia, le possibilità sono tante e altrettanti i dubbi: è meglio optare per una scuola vicina a casa, per un corso che costi poco o selezionare con più attenzione?

Su questo tema il magazine online Danzaeffebi ha pubblicato nei giorni scorsi un lungo articolo di Teresita del Vecchio intitolato “Scuole di danza: scegliere sicurezza e affidabilità diffidando i discount”. L’autrice del testo vuole in sostanza mettere in guardia i genitori sui pericoli delle scuole e dei corsi low cost che possono poi andare a discapito della salute dei bambini. L’idea del “tanto mica deve fare il ballerino, l’importante è che si muova”, insomma, è sbagliata. “I centri sportivi e le scuole di danza riorganizzano gli ambienti e cercano di elaborare la migliore offerta per il mercato – scrive –. Ed ecco così che ci troviamo catapultati nella realtà della danza da supermercato (…). Già si registrano anche quest’anno offerte di corsi di danza con personale altamente qualificato a 15 euro al mese o poco più (…). La corretta gestione di una scuola di danza richiede tanti adempimenti economici e fiscali (…). Allora mi chiedo come è possibile praticare certi prezzi se per mandare avanti un’attività del genere ci sono dei costi da cui non si può prescindere? Su qualche cosa si sta lesinando”. Secondo Del Vecchio, si risparmia proprio sull’elemento più importante, il docente che, spesso, non è sufficientemente qualificato e che insegna troppe discipline tutte insieme. E a pagarne le conseguenze purtroppo è l’allievo.

“Sia noi genitori che i maestri – aggiunge – dovremmo sapere che si sta parlando del fatto che scarse conoscenze dei docenti vanno a “lavorare” sul corpo per lo più di bambini in fase di crescita e dovremmo sapere tutti che manovre ed esecuzioni di esercizi scorretti possono segnare il corpo di un allievo per sempre”.

Sulla questione abbiamo interpellato Davide Gallesi, direttore della scuola di danza Surya (nonché presidente di Surya Dance Company), che dal 1985 è un punto di riferimento importante a Carpi per quanto riguarda la danza. «Sono d’accordo sull’importanza del valutare con attenzione la struttura dove si svolgono le lezioni e le competenze degli insegnanti – spiega Gallesi –. Scegliere una scuola perché è sotto casa o perché costa pochissimo non ha senso. Ci sono degli elementi dai quali non si può prescindere come la professionalità di chi insegna, la suddivisione dei corsi in base all’età e almeno una certa sicurezza nelle attrezzature e negli ambienti dove si praticano le lezioni. La nostra scuola per esempio è dotata di pavimenti ventilati che hanno la flessibilità per attutire i salti e i movimenti e tutelare le caviglie, le ginocchia e le articolazioni in generale. Il più delle volte non ci si fa caso, ma invece è importante soprattutto per i bambini dai 7 anni in su». Spesso però il prezzo è l’ago della bilancia che fa scegliere una scuola piuttosto che un’altra. «Il costo va considerato, ma bisogna guardare anche il servizio – specifica –. Come si legge sull’articolo di Danzaeffebi, una scuola di qualità ha le sue spese e se gli insegnanti sono qualificati e hanno studiato dovranno pur essere pagati adeguatamente? E poi le classi vanno suddivise in base alle età, perché c’è un abisso tra un bambino di 5 e uno di 10, e in una lezione “mista” nessuno impara qualcosa». Gallesi ammette però che a Carpi non ha mai notato questi “discount” della danza. «Non conosco la situazione delle palestre, ma per quanto riguarda le scuole di danza credo che in città il livello sia abbastanza buono e che nessuno proponga prezzi (e servizi) low cost. Certo, c’è una certa competizione sui costi – conclude – ma nessuno cerca di “svalutare” il lavoro degli altri».

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