Il Pd sul referendum Aimag: un quesito mal posto, inutile e fuorviante

Riceviamo e pubblichiamo questa comunicazione del Pd di Carpi:

“L’obiettivo è mantenere Aimag competitiva e capace di agire sul nostro territorio e, rispetto a questa priorità, il quesito referendario a cui i cittadini di Carpi saranno chiamati a rispondere il 10 settembre prossimo risulta mal posto, non utile se non addirittura fuorviante. Com’è noto, il dibattito sul futuro assetto societario di Aimag, azienda di servizi a maggioranza pubblica, nasce dalla necessità di strutturarsi in vista della partecipazione alle gare pubbliche europee di affidamento dei servizi pubblici locali (raccolta e trattamento dei rifiuti, servizio idrico integrato e distribuzione del gas) come stabilito dalla legge. Delle sette manifestazioni di interesse raccolte nel 2015, tre sono state ulteriormente indagate per capirne i vantaggi ed esplorare le potenzialità dei modelli proposti. Per vendere le azioni in mano ai Comuni, ricordiamo, però che non si potrà procedere con una trattativa bilaterale, ma solo con una gara aperta e contendibile. Se questo è il quadro della situazione, il quesito referendario è mal posto e non utile, perché non è in grado di fornire all’Amministrazione un’indicazione chiara sull’orientamento da tenere sull’evoluzione dell’azienda Aimag. Il quesito, infatti, si limita a chiedere se si è favorevoli o meno alla vendita di quote azionarie da parte del Comune di Carpi, Comune che, ricordiamo, non rappresenta la maggioranza assoluta dei soci pubblici. Non possiamo ingessare la sua posizione, significherebbe innanzitutto rottura del Patto di sindacato che lo lega agli altri Enti locali. Poi, limitarsi alla sola questione azioni, senza una visione d’insieme, svantaggerebbe il Comune: Carpi ha interesse in Aimag se sarà in grado di continuare a gestire i servizi sul territorio, se non si dovesse aggiudicare le gare europee il rapporto con l’azienda diventerebbe solo di ordine finanziario. Fuorviante, infine, è stato l’uso da parte del Comitato organizzatore del referendum di formule come “acqua pubblica”: è bene ribadirlo, nessuno ha mai parlato di privatizzare l’acqua! Giudichiamo, infine, insopportabile l’agitare la paura che l’eventuale evoluzione societaria di Aimag metterebbe a rischio il progetto di sostituzione dei tubi Ruberia-Carpi, opera che sarà completata entro il 2019 e che rientra nel programma elettorale del centro-sinstra. Forse è questo quello che dà più fastidio: che si sia arrivati a conseguire un obiettivo così ambizioso, che, però, ribadiamo non ha nulla a che fare con quello di cui si sta discutendo in questi mesi”.

 

 

 

 

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