Pesanti rilievi a Hera dal Commissario dell'anticorruzione

Pesantissimi rilievi dell’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione guidata da Raffele Cantone, all’indirizzo di Hera, dopo l’analisi di tre anni di gestione del colosso bolognese. E ce n’è anche per Atersir, l’Agenzia regionale per i rifiuti, e di conseguenza per Stefano Bonaccini, il presidente della Regione ente al quale fa capo l’Agenzia, dipinta come un controllore che in realtà non controlla niente. Ne danno notizia oggi le edizioni di Bologna del Corriere della Sera e di Repubblica a seguito della pubblicazione del dossier Anac che ha messo in luce una serie impressionante di irregolarità commesse da Hera e sottoposte ora alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. E’ dal 2011 che Atersir, per dire, dovrebbe bandire la gara per le convenzioni scadute in materia di raccolta e smaltimento rifiuti e che Hera continua a gestire in perenne regime di proroga. L’ispezione, ricordano i due quotidiani, ha riguardato 48 appalti di Hera e 133 di Herambiente “…portando alla luce – riferiscono – violazioni che riguardano il massiccio utilizzo di affidamenti senza gara, la pratica costante dei subaffidamenti dei servizi in violazione delle convenzioni e senza comunicazione ad Atersir; la reiterata proroga delle convenzioni con Hera che di fatto impediscono di bandire gare per la gestione del servizio rifiuti, con improprio vantaggio per la società affidataria e una serie di violazioni al codice degli appalti”. Atersir, poi, avrebbe abdicato totalmente al proprio ruolo di vigilanza, giustificandosi sempre con la carenza di personale, per cui Cantone ne chiede conto ora a Bonaccini, sottolinea il Corriere, mentre Repubblica sorvola su questo aspetto. Hera dal canto suo si difende dicendo di aver sempre assicurato il rispetto delle disposizioni in materia di contratti, come proverebbero le sentenze in suo favore dei giudici amministrativi.

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