Al via i lavori per la viabilità di accesso e di servizio ai lotti del comparto

Prende forma l'area aeroporto

Il piano del Consorzio formato da quattro società del settore aeronautico. Ora serve prolungare la pista di atterraggio, commenta il Presidente del Consorzio

Il progetto del quale si discute almeno da una decina   d’anni, destinato a trasformare il vecchio impianto dell’aeroporto   Danilo Ascari in una vera e propria area aeroportuale   per imprese del settore ha cominciato a tradursi in realtà in   questi giorni. Le ruspe dell’Impresa Po hanno infatti cominciato   i lavori di sbancamento per la viabilità di comparto, primo   stralcio attuativo del piano particolareggiato che i privati   proprietari dei terreni hanno commissionato allo studio Ribaldi,   Setti, Ferrari di Rovereto: 28 ettari di superficie territoriale   che saranno suddivisi in sei lotti, uno dei quali di cessione   al Comune sulla via Grilli e gli altri cinque allineati in sequenza   con quello già esistente dell’hangar e della palazzina   dell’Aeroclub e tutti paralleli alla pista di atterraggio.   Le opere in corso per la viabilità   serviranno sia a prolungare di circa   300 metri l’attuale stradello di accesso   al servizio dei lotti, con relativo   canale di laminazione, banchina e   aiuole, che a realizzare, sempre in   parallelo con la pista, la cosiddetta   taxiway. Si tratta della pista di rullaggio   larga 7,5 metri che verrà riservata   agli aeromobili per dirigersi dai futuri   hangar alla pista e viceversa. Intorno   alla taxiway sarà ricavata una   limit strip, un’area di rispetto livellata   di 16 metri per lato, interdetta a ogni   tipo di manufatto.   Il direttore tecnico dell’impresa,   Enrico Contini, ingegnere con   esperienza in grandi opere viarie   e aeroportuali (ha lavorato per gli   aeroporti di Firenze e Treviso), ha   adottato una tecnologia costruttiva   ecologicamente sostenibile che,   spiega «…ci permetterà di realizzare   la viabilità interna senza movimenti   di camion e senza trasporto di materiali   inerti e pietrisco provenienti   da cave o depositi, perché provvederemo   semplicemente a stabilizzare   a calce la terra degli sbancamenti   che verrà così riciclata. La miscela   composta dalla terra di campagna   scavata qui e da percentuali di acqua   e calce migliora infatti il livello di resistenza   e di portanza del terreno».   È una soluzione che, completata   con un normale asfalto, sarebbe consigliabile,   a parere del tecnico, anche   per la disastrosa viabilità di accesso   all’impianto aeroportuale (basti   pensare alle condizioni di via Grilli   e via Senara) dove, sottolinea Cattini,   «…più che appesantire il sedime sottostante   le strade con ghiaie e altri   materiali di riporto, servirebbe uno   strato leggero di terra stabilizzata a   calce per ottenere un nastro stradale   in grado di assorbire i movimenti del   terreno vallivo».   Ed è la stessa soluzione, conveniente   anche sotto il profilo economico,   alla quale si potrebbe pensare per il prolungamento della pista di   atterraggio, ritenuto indispensabile   dagli attuali investitori riuniti in   consorzio, per dar corso alla costruzione   degli hangar sui rispettivi lotti:   «Con l’Amministrazione comunale   esiste un accordo – sottolinea al riguardo Mario Marinelli, amministratore   di Aelia, una delle aziende   interessate e presidente del Consorzio   –, per il quale noi ci saremmo   impegnati ad acquisire le aree e a   dar corso alle opere di sviluppo aeroportuale   mentre il Comune, che   si è sempre dichiarato favorevole   al potenziamento dell’impianto,   dovrebbe provvedere al prolungamento   della pista dagli attuali   850 a 1.195 metri. È la condizione   indispensabile, quest’ultima, per   ampliare il ventaglio di aeromobili   che potrebbero atterrare a Carpi,   rendendo così conveniente l’investimento.   Noi – sottolinea Marinelli –   l’accordo lo abbiamo rispettato per   due dei suoi tre punti: acquistando   il terreno e poi avviando l’urbanizzazione   dell’area».     

(nella foto, da sinistra, un addetto al cantiere, l'ingegner Enrico Cattini, Pietro Bizzozero dell'Impresa Po, Mario Marinelli e Stefano Parmiggiani)

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