Ebbene sì, si può dire che il referendum ha vinto, almeno per quanto concerne l’opposizione a una fusione di Aimag in Hera. La mozione approvata lunedì scorso dal patto di sindacato dei Comuni soci prospetta infatti un’Aimag da preservare nella propria autonomia operativa e decisionale e da intendersi come una holding pubblica nella quale fare evolvere il patto, allo scopo di assolvere agli obblighi che derivano dalla legge cosiddetta Madìa.
Qualora però non fosse possibile una holding siffatta, costituita cioè dai Comuni, la si potrà realizzare tra Aimag e altri gruppi industriali che operano sul territorio e che sul territorio intendono investire. Senza con questo escludere forme di azionariato diffuso e possibili sinergie industriali con Hera “nel rispetto del quadro normativo e regolatorio esistente e comunque nell’ottica di un comune sviluppo industriale”.