Sempre più buche dovute a cubetti scalzati: un’insidia per pedoni distratti

Il porfido ora è traditore

Carpi – Cordoli che continuano a rialzarsi, pavimentazione stradale che cede, “sampietrini” che si scalzano qui e là, buche rattoppate alla meno peggio con il bitume: la pavimentazione di piazza Martiri, corso Fanti e corso Cabassi lascia a desiderare e in qualche caso mette anche in pericolo il passante distratto, sempre a rischio d’inciampo. 

Ha alle spalle cinquecento anni di storia e occorre sempre tenerlo presente, ma piazza Martiri, nonostante quest’anno sia piovuto molto poco e la neve non l’abbia praticamente mai vista davvero, continua a essere un colabrodo. Guardata con attenzione, non solo la platea della piazza ma anche il rialzato prospiciente il Portico lungo sono pieni di sampietrini mancanti, scalzati o affondati sul fondo sabbioso. Un vero e proprio percorso a ostacoli per chi transita. 

Si va dal caso più comune, due o tre cubetti di porfido traballanti e pronti a saltare, a quello più pericoloso con una buca vera e propria in cui ci si infila tranquillamente un piede e nella quale una storta o addirittura una frattura risultano gli esiti meno improbabili. Se si passa dalla piazza ai corsi, ecco che i cordoli in granito che segnalano le mezzerie assumono le più strane posizioni, all’in su o all’in giù, con il comune denominatore di mettere in difficoltà ciclisti e pedoni. In alcuni casi si è provveduto a sostituirne dei pezzi con manufatti in cemento che però si sono sbriciolati con esiti (pratici ed estetici) ancor più disastrosi. «Il Comune, la manutenzione della pavimentazione in sampietrini di piazza Martiri la mette in cantiere tutti gli anni – assicura Simone Morelli, vicesindaco ed assessore al centro storico – ma tutti gli anni è la solita storia. C’è da sperare che si faccia avanti una bell’idea per risolvere il problema anche se poi si dovranno fare i conti con la Soprintendenza». Sì, perché alle Belle Arti piazza Martiri piace così com’è e guai a pensare di cambiare registro, sulla pavimentazione (che un tempo però era fatta con i ciottoli di fiume) come su qualsiasi altra cosa che possa anche solo modificarne l’immagine attuale. 

E per corso Fanti e corso Cabassi, rimessi a nuovo anni fa con i soldi della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi? «Noi con la manutenzione della sede stradale non c’entriamo – si affretta a puntualizzare Enrico Bonasi, segretario generale della Fondazione CrC – . Abbiamo finanziato i lavori di sistemazione delle due arterie del centro che hanno comportato il rifacimento totale della sede stradale e la sua ripavimentazione, ma i soldi li abbiamo dati al Comune e i lavori sono stati portati avanti sotto la supervisione dell’Ente locale. So che una prima serie di riparazioni è stata effettuata nel recente passato, probabilmente dalla stessa impresa costruttrice, ma noi non abbiamo competenza in materia».

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