Sulla causa che vedrà il prossimo 20 ottobre l’Unione Terre d’Argine costituirsi in giudizio in sede di Tribunale civile, sezione lavoro, contro il ricorso dell’Agente di polizia municipale a suo tempo sospeso per un giorno dallo stipendio per aver criticato sui social gli Amministratori, lo stesso Agente precisa che i “disguidi interni” di cui parla la delibera di costituzione in giudizio approvata in questi giorni dalla Giunta e all’origine della mancata presentazione dell’Unione alla prima udienza fissata per il 28 maggio 2015 (l’ente venne per questo dichiarato contumace) sono da attribuire a errori nel sistema informatico dell’Unione e non del Tribunale, come da noi riportato in un precedente post.
Il ricorso dell’Agente, aggiungiamo noi, reca infatti la data del 21 gennaio 2015, protocollato il giorno successivo e ci sarebbe stato tutto il tempo, per gli uffici dell’Unione, per preparare la resistenza in giudizio all’udienza fissata quattro mesi dopo.
E’ stato dunque questo e non altro il motivo della mancata presentazione dell’Unione. Il che, viene da osservare, fa sorgere qualche dubbio sull’efficienza degli uffici del Personale dell’Unione. A meno che le ragioni della ritardata comunicazione del ricorso non vadano tanto attribuite a “disguidi interni” legati al sistema informatico, ma piuttosto a dissidi interni e cioè a una divergenze di vedute, ai massimi livelli dell’ente, sul comportamento da tenere verso il ricorso dell’Agente. In altri termini, fra chi sarebbe stato propenso a lasciar perdere, accettando la dichiarazione di contumacia e chi, temendo di incorrere in una omissione di atti d’ufficio, ha invece preteso che l’Ente riprendesse in mano la questione, portandola fino in fondo.
Come che sia, è quello che alla fine è accaduto.