La denuncia dell'imprenditore indebitato

Banda di usurai sgominata nel reggiano: c'è uno di Carpi

Otto arresti, tassi di interesse del 235 per cento

Rimbalza dai quotidiani di Reggio Emilia, epicentro dei fatti, su quelli di Carpi la notizia della maxi operazione battezzata “Don Matteo” con la quale i Carabinieri della Città del Tricolore, dopo due anni di accurate indagini, hanno sgominato una banda di usurai che taglieggiava un imprenditore di Reggio Emilia molto indebitato, gravando i prestiti di denaro con tassi fino al 235 per cento. Otto gli arrestati e fra loro, agli arresti domiciliari, compare un carpigiano residente a Fossoli. Si chiama Stefano Bargiacchi, 43 anni, imprenditore titolare della ditta Energea Group di Sala Bolognese. Stando alle cronache, l’imprenditore di Reggio avrebbe finito per accumulare nei confronti del Bargiacchi un debito di 375 mila euro e di altri 170 mila verso un altro degli arrestati, il 37enne Giuseppe Caso originario di Torre Annunziata, ma residente a Correggio. I prestiti, gravati da tassi da strozzinaggio, avvenivano mediante bonifici, giustificati dall’emissione di false fatture. La situazione è venuta a galla, inducendo l’imprenditore indebitato a rivolgersi a un’associazione antiracket, quando il Bargiacchi, viste le difficoltà a rientrare dal denaro prestato nonostante insistenze e pressioni, ha ceduto il credito a Claudio Citro, salernitano residente a Reggio, già noto alle cronache per problemi con la giustizia. E Citro si è avvalso di altri personaggi – per lo più residenti fra Reggio, Bagnolo, Correggio e uno, Aldo Griffo, a Campogalliano – per stringere d’assedio con minacce l’imprenditore indebitato, trasformando la sua vita in un inferno. Il cronista della Gazzetta di Reggio, pur sottolineando che non esistono coinvolgimenti diretti della criminalità organizzata, sottolinea come nomi, incontri e fatti configurino collegamenti con il clan Grande Aracri e i clan camorristici Cava di Quindici, di Avellino, e Pagano, della zona Nocera Sarno.

Dal canto suo, riporta sempre la Gazzetta, il Bargiacchi, tramite il proprio avvocato, ha fatto sapere che si tratta di una montatura da parte dell’imprenditore insolvente. All’inviata di Carpi, che si è recata a Saliceto Buzzalino e a Fossoli, località in cui risiedono Griffo e Bargiacchi, non è restato che prendere atto dell’incredulità dei vicini.

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