"L’abito non serve soltanto a proteggere dal freddo o dal caldo, ma distingue il militare dal civile, il prete, il poliziotto, la hostess, il giocatore di una squadra di calcio da quella di un’altra. L’abbigliamento, insomma, è un linguaggio", scriveva Umberto Eco. Sarà proprio l'aspetto semiologico della moda a essere al centro dei quattro percorsi che troveranno spazio durante l’undicesima edizione della Festa del racconto, che si terrà dall'8 al 12 giugno a Carpi, Campogalliano, Novi di Modena e Soliera.
La moda infatti porta con sé significati universali e comunemente condivisi, ma anche ricordi strettamente personali, nei quali ogni abito ha la propria storia da raccontare. Questo il tema che verrà sviluppato dalla drammaturga e regista Barbara Corradini, accompagnata dai musicisti Michele Cosentini, Anna Palumbo ed Elena Luppi, nella performance di musica e letture Atlante degli armadi, che aprirà la Festa del Racconto a Carpi. Venerdì 10 giugno, alle ore 19, presso la Sala dei Mori di Palazzo dei Pio, gli abiti, tessendo la trama di vite vissute, saranno gli interpreti di racconti ed emozioni.