Perché Carpi non potrebbe fare come Torino con le Officine grandi riparazioni?

Nuova vita per l'ex Consorzio

Come le antiche Ogr della metropoli piemontese inaugurate in questi giorni, anche l’edificio dell’ex Consorzio agrario potrebbe tornare a nuova vita

A Torino sono state inaugurate in questi giorni le nuove Ogr, le Officine grandi riparazioni la cui costruzione risale al 1895 e che per un secolo, fino al 1992, anno della chiusura, hanno sfornato i gioielli della storia delle ferrovie in Italia, adibendo anche buona parte dei loro 20 mila metri quadrati coperti alle riparazioni di locomotive e locomotori. Cadute in disuso, sono state oggetto di una imponente opera di recupero e restauro che, partita dalla sola messa in sicurezza della struttura, ne ha fatto un centro destinato alle arti e all’innovazione, nel cuore della città. Gli ambienti restituiti all’uso pubblico ospiteranno eventi di teatro, danza e arti performative, laboratori, start up, imprese innovative, unendo le idee e i valori della creatività con gli strumenti e i linguaggi delle nuove tecnologie digitali. Il soggetto protagonista assoluto di questo che è stato definito “il più grande progetto di venture philanthropy (investimento sociale, ndr) oggi in Europa” è la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, che vi ha investito direttamente, senza cioè dar vita a organismi intermedi, 90 milioni di euro del proprio patrimonio. Dando lavoro a un centinaio di persone in corso d’opera, mentre a regime le nuove Ogr occuperanno 150 persone.

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