Due giornate di saggio per Surya Dance. Si sono svolte giovedì e venerdì scorsi sul palco del Teatro comunale dove oltre 250 ballerini si sono esibiti in diverse discipline: dall’hip hop alla danza classica, dalla danza moderna alla break dance, in uno spettacolo di grande impatto, in cui la bravura dei giovani danzatori è stata la vera protagonista della serata.
Ma il saggio di Surya ha potuto vantare anche la presenza di ospiti d’eccezione. Giovedì sera era presente Bianca Loschi, allieva della scuola di danza carpigiana che quest’anno ha studiato nella prestigiosa Accademia di Stoccarda John Cranko Schule diretta da Tadeusz Matacz, che si è esibita nel balletto “Paquita”. Durante la seconda serata sono invece saliti sul palco Arianne Lafita Gonzalvez e Vittorio Galloro (Balletto nazionale di Cuba), etoile di livello internazionale che hanno ballato come protagonisti nei più importanti teatri di tutto il mondo. Gli allievi del Surya hanno così potuto seguire, incanti da tanta meraviglia, il balletto “Carnevale di Venezia” eseguito da due professionisti della sanza. Durante la “due giorni” di saggio si sono esibiti 40 gruppi di danza, per un totale di 80 performance ballate dai 250 danzatori della scuola che hanno riscosso un grande successo da parte del pubblico, intervenuto numeroso.
«Siamo contenti di queste due giornate, dell’energia che hanno portato sul palco i nostri ragazzi – commenta Davide Gallesi, direttore del Surya –. Dai corsi baby di 3 anni, passando per i giovani e i grandi. Pensate che alcuni danzatori over 40 si sono esibiti divertendosi e portando una bella coreografia in scena. Questo progetto Surya è nato 30 anni fa con l’intento di far ballare tutti, dagli amatori ai professionisti, dai bambini ai grandi, facendo vivere a ciascuno questa esperienza meravigliosa che è la danza. Pensiamo in parte di esserci riusciti – conclude – e vogliamo continuare a sviluppare questo progetto assieme a tutto lo staff Surya ai ragazzi e alle famiglie. Come recita uno degli slogan che ci rappresenta “insieme si può fare”».
