Meno curiosi e folklore, ma è l’appuntamento più importante per gli addetti

Pitti filati: salone di sostanza

Dal 24 al 26 gennaio in scena le tendenze filati e tessuti per la Primavera Estate 2019. Cornice di prestigio per Millefili che ha scelto palazzo Borghese per la sua presentazione spettacolo. Espositori carpigiani nelle sezioni Fashion at Work e Knit Club

Laboratorio di ricerca e osservatorio per le nuove tendenze del lifestyle, della “triade” di Pitti, Pitti Filati è la fiera che ha meno risonanza mediatica e di pubblico. Nonostante sia la rassegna più tecnica delle tre, quella che attira meno curiosi, vip (o presunti tali) e fashion blogger in cerca di visibilità, per gli addetti ai lavori (stilisti, buyer, filatori, imprenditori e agenti) è forse la più importante perché rappresenta un osservatorio sui trend del futuro e su come dovranno essere impostate le collezioni. Presentando l’eccellenza della filatura per maglieria su scala internazionale, richiama inoltre i designer dei più prestigiosi marchi di moda che arrivano a Firenze in cerca di input e suggestioni creative per cominciare a disegnare le collezioni. Con i Filati si concludono i saloni di Pitti Immagine che si sono svolti a gennaio (prima l’Uomo e poi il Bambino) alla Fortezza da Basso di Firenze. Stavolta, dal 24 al 26 gennaio, sono andate in scena le tendenze dei tessuti e dei filati per la stagione primavera-estate 2019 di 115 espositori (di cui 18 provenienti dall’estero). L’ultima edizione (l’ottantaduesima) della rassegna non ha deluso le aspettative dei circa 4 mila 500 visitatori – provenienti soprattutto da Stati Uniti, Francia, Russia, Cina, Hong Kong, Giappone e Corea del Sud – in termini di idee, spunti e allestimenti. Originale e affollatissimo, come sempre, lo stand della carpigiana Millefili – che nella sera del giovedì nella splendida cornice di Palazzo Borghese ha organizzato il suo solito party spettacolare con tanto di ballerini, acrobati, dj – decorato con inserti di paillette e tessuti colorati a formare i claim “Don’t be flat” e “Choose to be happy”. All’interno, una serie di intrattenimenti come un laboratorio di realizzazione collane di paillette e uno spazio con un grande contenitore di Nutella che veniva spalmata su panini e waffle e distribuita ai visitatori. Al piano inferiore del Padiglione centrale si trovava la sezione “Fashion at Work”, che riuniva realtà italiane e straniere impegnate in consulenze stilistiche, progettazioni punti e prototipi, stampa su maglia, macchine per maglieria, bottoni e minuterie, accessori e passamanerie, applicazioni e ricami, tintorie e finissaggi, quaderni di tendenza e bureaux de style, sistemi di codifica del colore, sistemi software per il disegno o la confezione.

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