Treno per Auschwitz: la replica del Presidente della Fondazione ex Campo

Castagnetti: In pullman ma sarà lo stesso viaggio nella memoria

Caro direttore,

rispondo volentieri alla sua “Lettera aperta” che ho trovato un po’ sorprendente, almeno per qualche aspetto. Non mi interessano ovviamente i rilievi personali né i confronti con i miei predecessori che so essere stati tutti di grande qualità e dedizione, né le osservazioni sulla inadeguata notorietà del Campo di Fossoli rispetto alla smisurata grandezza della tragedia umana che ha contenuto: ci sarà eventualmente tempo e modo per approfondire.

Mi interessa invece raccogliere la polemica sulla presunta “soppressione del Treno per Aushwitz”, perché la notizia non è vera, o lo è solo sotto l’aspetto nominale ma non sostanziale. E’ vero infatti che il viaggio di quella triste memoria quest’anno avverrà interamente in pullman, anziché in pullman e treno come negli scorsi anni. Lei infatti è sicuramente informato che da quattro anni - da quando cioè Trenitalia non ci ha più messo a disposizione un proprio convoglio - il viaggio della memoria avveniva in pullman, da Fossoli sino al Brennero e, dopo il confine austriaco, in treno, noleggiato dalle ferrovie austriache.

Da quest’anno, volendo privilegiare la sostanza educativa del viaggio piuttosto che la continuità del mezzo (pur cogliendone il carattere evocativo, seppur solo nominalmente perché le carrozze di oggi non sono certo paragonabili ai carri- merci di settanta anni fa), e con l’unanime consenso dei sindaci, dei distretti scolastici della provincia di Modena da noi appositamente consultati uno a uno, oltrechè delle Fondazioni bancarie che sostengono il progetto, abbiamo deciso di sperimentare una nuova modalità di affrontare il tema della memoria dell’olocausto, orientandoci a visitare altri campi di concentramento rispetto ad Aushwitz, in cui pure furono deportati parte degli internati a Fossoli: Gries, Dachau, Castello di Hartheim (la famigerata clinica degli esperimenti nazisti), Mauthhausen, Gusen ed Ebensee .

Risparmiamdo discretamente sul costo del viaggio (il pullman costa assai meno del treno) siamo così in grado di offrire ai ragazzi un programma nuovo, più ricco e comunque legato alla storia di Fossoli. Su ogni pullman sarà presente un ricercatore storico della nostra Fondazione che potrà, attraverso supporti audiovisivi e vere e proprie lezioni, preparare gli studenti alle visite - nel viaggio di andata - e raccogliere e ordinare le impressioni - nel viaggio di ritorno - insieme ai loro insegnanti con cui continueranno a lavorare nelle rispettive scuole.

Non capisco, dunque, la sua preoccupazione.

Faremo il viaggio in pullman (come fanno tutti gli altri istituti storici che organizzano viaggi della memoria, da Torino, a Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze…), anziché in treno, potendo visitare e lavorare su più luoghi: i ragazzi ne avranno il beneficio, e ciò è l’unica cosa che ci interessa. Venga anche lei, signor direttore, e potrà constatare di persona la serietà e il rigore di una esperienza formativa veramente unica.

Un saluto cordiale. PIERLUIGI CASTAGNETTI

 

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