Progetto finanziato per un milione da Regione e Presidenza del Consiglio

Centro visitatori per l'ex Campo

Era il maggio 2013, quando la carpigiana Isabella Colarusso presentava a un convegno per il sessantesimo anniversario del villaggio San Marco, una idea progettuale, oggetto della sua tesi di laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Nelle intenzioni dell’autrice, la proposta puntava a sottrarre all’immobilismo la gestione dell’ex Campo di Fossoli, per renderlo più attrattivo e in grado di segnalarsi nell’offerta del “turismo della memoria”. L’originalità di quel disegno consisteva soprattutto nella destinazione dell’area libera di sud est del campo a centro di accoglienza e di documentazione dotato di ampio parcheggio al quale poter accedere con una nuova strada perpendicolare alla Remesina. Intervistata da Voce, ammise: “Lo so che quella delle auto è un’idea che non piacerà, ma non vedo altro sistema di accesso e parcheggio”.

Forse la giovane architetto trarrà qualche motivo di consolazione nel constatare che tre anni dopo quell’idea è diventata il perno dello studio di fattibilità “Ex Campo di concentramento di Fossoli-Nuovo centro visitatori” messo a punto dai tecnici del Settore Restauro e Conservazione dei Beni artistici e storici del Comune di Carpi e approvato in questi giorni dalla Giunta. 

Vi si scorge nitidamente, infatti, un piccola bretella che, partendo da via Remesina e sui terreno privato, fiancheggia dall’esterno la recinzione sud del campo, per arrivare all’area libera di 9 mila 500 metri quadrati interna al recinto sulla quale lo studio prevede la realizzazione di un edificio di circa 1.900 metri quadrati, servito da un parcheggio idoneo a ospitare 49 auto e sei pullman.

Esattamente l’idea di Colarusso – mai citata nello studio – dalla quale l’ipotesi progettuale del Comune differisce solo per la parte architettonica: mentre lei aveva pensato, per il centro visitatori, a una serie di edifici collegati l’uno all’altro a simboleggiare i vagoni della deportazione, lo studio di Cesare Sereni e Davide Ferrero, rispettivamente architetto e geometra comunali, prevede un unico edificio a forma di L con esterno porticato. All’interno, l’ipotesi del Comune colloca due ambienti: una reception con zona ristoro, servizi, bookshop e centro di documentazione e un salone multimediale per laboratori didattici, più o meno le medesime destinazioni del progetto Colarusso.

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