Riflessione a margine della foto di classe di una Terza liceo classico del 1967

La foto prima degli esami

La maturità del 2017 e quella di cinquant'anni prima in un liceo di provincia

Fa un certo effetto vedere come traccia del tema di argomento storico per gli esami di maturità, proprio gli anni Sessanta nei quali agli alunni diciottenni del liceo Corso di Correggio, accadde di sostenere la prova cinquant’anni fa: per la precisione nei giorni 3, 4, 5, 6 luglio 1967 per le prove scritte, rispettivamente, di Italiano, Latino dall’Italiano e dal Latino, Greco, e 17 e 26 luglio per gli orali delle materie scientifiche e umanistiche. Sono entrati insieme nella storia, verrebbe da dire. Lui, quel decennio, che si è caricato di tutti i significati attribuiti da commentatori e sociologi citati nella traccia e che i maturandi di oggi hanno dovuto commentare, da Piero Bevilacqua a Paul Ginsborg ed Edoardo Boncinelli. E loro, donne e uomini ai quali l’aver superato quell’esame negli anni Sessanta ricorda semplicemente che è arrivato il turno di varcare la soglia della prima vecchiaia. Difficile dare una lettura comune dei due percorsi, quello inscritto nella Storia e l’altro che sta nelle biografie individuali. Perché si sa che da dentro una singola esistenza è arduo ergersi a una visione complessiva di quel che si sta vivendo. Le popolane tricoteuseche facevano la maglia ai piedi della ghigliottina mentre cadevano una a una le teste degli aristocratici, per dire, non avevano la minima idea di stare assistendo a quella che sui libri si sarebbe poi chiamata Rivoluzione francese.

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