Scommessa vinta per Milano Unica. Alla fine la strategia di anticipare di due mesi il salone internazionale dedicato ai tessuti e agli accessori che si è svolto dall’11 al 13 luglio (anziché, come da tradizione, a settembre) ha portato effetti positivi. In termini non soltanto di espositori, aumentati del 20 per cento, ma anche di visitatori con un risultato complessivo di circa 6 mila presenze.
Ad anticipare la fiera sono stati i dati Istat (poco confortanti) elaborati da Sistema Moda Italia: il 2016 si è chiuso con il fatturato della tessitura italiana (lana, cotone, lino, seta e maglia) in calo dello 0,9 per cento e che si attesta a 7,83 miliardi di euro con l’export diminuito dell’1 per cento a 4,3 miliardi. Il 2017 sembra essere cominciato in modo più dinamico: nel primo trimestre la produzione industriale ha registrato un incremento tendenziale del 2 per cento e le esportazioni (trainate da Cina, Hong Kong e Usa) sono aumentate del 3,5 per cento. Sfidare la congiuntura non favorevole con una mossa audace ha “pagato”.
Del resto la scelta di anticipare i tempi è dettata dai continui cambiamenti del mondo della moda con un mercato che deve rispondere in maniera sempre più efficace al ricambio rapido imposto dalla crescita dell’e-commerce, dalle nuove formule di vendita e dalle tempistiche sempre più veloci di presentazione delle collezioni. Ma un ulteriore incentivo per gli organizzatori è stata senz’altro la volontà di “giocare d’anticipo” per battere (o per lo meno arginare) la concorrenza della più internazionale Première Vision di Parigi che si svolgerà a metà settembre e che negli ultimi anni ha tolto parecchi espositori a Milano Unica.
La nuova formula ha convinto le aziende del settore, anche se hanno dovuto rimboccarsi le maniche e accelerare il lavoro per presentare in tempo in fiera i campionari delle collezioni autunno-inverno 2018-19. Alla 25esima edizione di Milano Unica hanno partecipato 456 imprese tra cui 77 nuovi ingressi. Tra le presenze carpigiane si segnalano: Astarte, Baronet, Cadicagroup, Gruppo Dondi, Fantasie Tricot, Graf and Co, Mabo, Mekkitess, Reca Group, Redmark, Simona B. Collection’s, Staff Jersey, Tessilgraf, Texcart, Texil, Ulisse, Varcotex. «Parlando con gli imprenditori presenti ho notato una certa soddisfazione e il bilancio sembra positivo – commenta Emanuela Contini, consulente tessile che ha visitato i padiglioni di Fiera Milano Rho –. L’inverno del prossimo anno sarà “invaso” dal velluto interpretato in modo sportivo ma anche elegante e da molti tessuti abbinati e doppiati con effetti sporty-chic. Si confermano le armature oversized, gli intrecci e gli effetti bouclé già visti a Pitti Filati». Il cinema, e in particolare la relazione tra cinema e moda, è il mood scelto da Milano Unica come ambientazione per i quattro temi delle tendenze dell’autunno-inverno 2018-19. “Sorrentino dirige Dinasty” si ispira all’edonismo degli anni Ottanta con una proposta ricca di lurex, lamé e metalli dorati, mentre “Almodovar dirige Victor Victoria” rappresenta, spiega Contini: «…l’agender allegro, ironico e glamour. Abbonda l’ironia dei doppi sensi per le stampe su tessuto o su nastri e spighette». “Kubrick dirige Sherlock” invece è un tema maschile, british e raffinato, in apparenza molto tradizionale ma con qualche eccesso, mentre in “Tarantino dirige il Piccolo Buddha” l’Occidente interpreta l’Oriente. «Questo è il tema dove sono più presenti i richiami alla natura, alle fibre ecologiche e all’ambiente. I colori sono tipicamente invernali come i classici bruciati e i toni naturali delle fibre, ma non mancano – conclude Contini – i dettagli per le stampe e gli accessori nei toni forti e allegri tipo il rosso e il giallo».
