Dopo Il Barattolo, Ella e Cipria

Low price, fast fashion e-commerce...: ma c’è il dettaglio che resiste

Prosegue il nostro viaggio tra i negozi al dettaglio che resistono, nonostante la crisi, il dilagare del fenomeno e-commerce e la concorrenza delle grandi catene e dei centri commerciali.

Secondo un report Confesercenti- Elaborazione su dati Istat e Registro delle Imprese i punti vendita più piccoli chiudono al ritmo di uno su dieci, per un totale di oltre 90 mila esercizi commerciali in meno dal 2016 al 2017. Al primo posto tra le categorie più colpite ci sono, neanche a dirlo, le insegne del tessile- abbigliamento, il cui numero si è ridotto di un quinto a poco più di 127 mila negozi e che deve difendersi dall’avanzamento delle grandi catene di low price e fast fashion.

A Carpi, tra chi si è ritagliato la sua fetta di mercato, c’è sicuramente Ella, negozio di abbigliamento femminile al civico 13 di via Berengario, che a settembre si allargherà con una nuova vetrina a fianco e uno spazio più ampio. La titolare Stefania Foroni ha aperto la sua attività in proprio sette anni fa (sempre in centro, nella vicina via Menotti), ma fa questo lavoro da circa 30 anni. «Ammetto che oggi sopravvivere è difficilissimo, ma non impossibile se si lavora con passione, dedizione e tanta voglia di fare – dice –. Bisogna sempre reinventarsi, trovare soluzioni innovative per attirare l’attenzione, cambiare spesso le vetrine, curare i dettagli dell’allestimento, fare ricerca viag-giando, ma soprattutto fornire un servizio di qualità». A fare la differenza con la grande distribuzione, oltre alla qualità del prodotto, deve esserci il valore aggiunto dell’assistenza, anche postvendita. «In questo senso l’esperienza è fondamentale – aggiunge –. È importante instaurare un rapporto di fiducia con la cliente che quando viene in negozio vuole essere consigliata, aiutata nella scelta e, in un certo senso, “coccolata”. È il bello delle piccole botteghe: si entra non soltanto per comprare, ma anche per fare quattro chiacchiere. Io mi ritengo molto fortunata, perché in un certo senso le mie clienti mi hanno “scelta” e mi danno piena fiducia ». Anche Ella, che all’interno ha un corner dedicato all’abbigliamento per bambine, è al passo con i tempi ed è presente sui principali social network come Facebook e Instagram. «Sono utili perché danno grande visibilità – afferma –. A volte capita che qualcuno che abita lontano mi contatti per acquistare dei capi visti sui social e allora glieli spedisco. Anche in questo caso – conclude – si instaura un rapporto “umano”, di cortesia».

È sulla stessa lunghezza d’onda Miria Maccaferri, la titolare di Cipria, storico negozio di intimo, costumi e abbigliamento e accessori da mare che esiste dal 1982 e nel 2000 si è trasferito da via Menotti a via Berengario (civici 40/42). Anche lei ritiene che il servizio e l’assistenza professionale alla clientela siano prerogative fondamentali per differenziarsi dalle grandi catene e dai centri commerciali. «Bisogna essere in grado di “risolvere i problemi” alle clienti che vogliono essere ascoltate, consigliate, assistite prima, durante e dopo l’acquisto – spiega la commerciante carpigiana –. È questo il valore aggiunto che fa tornare le persone e che fa acquisire anche nuova clientela. È incredibile quanto ancora conti il passaparola: la signora che manda l’amica che a sua volta lo dice a un’altra amica. Per questo è importante che parlino bene di te, non soltanto della qualità dei prodotti che vendi, ma anche dell’assistenza che offri. Io per esempio collaboro con una sarta che chiamo “mani d’oro” perché fa miracoli e riesce ad accontentare le richieste, anche le più impensabili, delle mie clienti».

Sul futuro dei negozi al dettaglio, Miria – che ha aperto una pagina Facebook a nome “Intimo Cipria Carpi” dove, oltre alle foto, posta anche dei video con tutorial e consigli per gli acquisti – non è del tutto pessimista. «Io non credo che i piccoli negozi moriranno – afferma –. Certo bisogna accontentarsi senza pensare di arricchirsi, ma se si fa il proprio lavoro con amore, passione e tanta, tantissima dedizione, ci sono ancora buoni margini di successo».

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