La paura del diverso è caratteristica di ogni comunità. L’unico antidoto è la conoscenza reciproca, non facile, e il rispetto per le tradizioni, la cultura e la lingua altrui. Lo sa bene Claudia Carretti, carpigiana, che dopo anni di lavoro come impiegata ha deciso di rimettersi in gioco, iscrivendosi, alla soglia dei 40 anni, all’Università di Modena e Reggio Emilia, alla facoltà di Scienze della Cultura.
Come argomento di tesi, Carretti ha scelto un tema controverso e quanto mai attuale: il matrimonio islamico. «Tutto è nato durante un corso universitario, sulla cultura islamica: studiando e approfondendo mi rendevo conto di quanto poco ne sapessi e di quanta ignoranza ci sia riguardo questa cultura – spiega –. Ho deciso che ne volevo sapere di più. Durante le mie ricerche mi sono imbattuta in “Ero Straniero”, il progetto di alfabetizzazione per stranieri promosso da alcune associazioni carpigiane (per saperne di più, clicca qui): ho iniziato a insegnare e mi sono appassionata moltissimo. Credo sia un programma ben fatto e poco valorizzato. Attraverso il contatto con i miei alunni (lo scorso anno avevo una classe di sole donne) ho potuto approfondire ulteriormente e ho conosciuto una famiglia marocchina che mi ha spiegato moltissime tradizioni del loro paese». La tesi di Carretti infatti, dopo un’introduzione sull’Islam in generale, si concentra sulla concezione di matrimonio islamico e, in particolare, sulla cultura del Marocco, tra le più moderniste e innovatrici dello scenario musulmano.
