Da un anno a mezzo a questa parte, vive e lavora a Bruxelles dove fa azione di lobbying: facilitare provvedimenti che possono interessare l’ente che gli ha affidato proprio questo compito.
È una professione piuttosto normale, nella capitale belga dove si trovano la Commissione europea, il Consiglio dell’Unione europea e la sede secondaria del Parlamento europeo. Un po’ più inconsueto è il fatto che qui si sta parlando di un giovane di Carpi appena trentenne, diplomatosi al liceo Fanti e laureatosi all’Alma Mater in Scienze internazionali e diplomatiche alla Facoltà di Scienze politiche di Forlì, prima di imboccare questa particolare carriera.
Ancora più inconsueto è che l’ente per il quale sta svolgendo il lavoro di lobbista non è una delle diverse Regioni o delle tante associazioni di categoria o aziende o enti di Stato italiani che hanno aperto un ufficio nel cuore dell’Unione europea.
L’istituzione per la quale il giovane Federico Sgarbi (a lato) svolge le mansioni di chargé de mission développement du territoire è infatti la Bretagna. Ed è l’unico Italiano impiegato in questo ruolo per una Regione d’Oltralpe. (“Ma – spiega lui – i Bretoni sono francesi un po’ a parte, all’apparenza chiusi, in realtà molto accoglienti”).
Come sia approdato a Bruxelles per curare gli interessi della Bretagna, ce lo racconta lui stesso: «Dopo la laurea e un primo stage per Confindustria a Sofia, in Bulgaria, grazie al Premio di studio 2012 della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ho potuto completare a Venezia un master in progettazione europea alla Venice International University, per collaborare successivamente con il laboratorio BeeLab dell’Università di Modena e Reggio.
Mi sono poi aggiudicato un altro stage, della durata di sei mesi, nell’ambito del programma Moving generation della Regione Emilia Romagna.
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