Articolo Uno Mdp: metodi e parole da Pci. Attirerà i nostalgici?

A leggere delle adesioni ad Articolo Uno Mdp a Carpi, della progressiva espansione del nuovo movimento sul territorio provinciale, con apertura di sedi prima a Modena, poi a Carpi e Mirandola e della concomitante designazione dei referenti comunali per ciascuno dei Comuni dell’Unione, si direbbe proprio che si stia rimettendo in moto la macchina del vecchio Pci. L’attenzione all’organizzazione è la stessa; precisa la derivazione delle sedi dalle gramsciane “casematte” con le quali presidiare i territori; identica la cura a segnalare le responsabilità ai vari livelli. Prima ancora che nei contenuti che hanno portato alla scissione dal Pd, è su questa maggiore sensibilità alla “forma partito” che il nuovo movimento marca più nettamente la presa di distanza dal Pd renziano. Del quale poco si sa, invece, quanto ad articolazioni territoriali: o meglio, si sa che esistono i circoli e i responsabili di circolo del Pd di Carpi, ma non si sa dire il tempo che da quel fronte, vale a dire dalle articolazioni territoriali del Partito, non arrivano segnali di vita, indicazioni, prese di posizione, anche semplici sospiri. La reductio ad unum operata da Matteo Renzi si direbbe abbia desertificato il collegamento con il territorio, lo stesso che invece Articolo Uno Mdp sta perseguendo con metodo e sensibilità, va sottolineato, tipici di chi ha conosciuto i sistemi del Pci o è cresciuto nella sua organizzazione. Li hanno certamente conosciuti figure come Lucio Ferrari, designato come referente per Carpi, o Imer Zaldini, che lo è per Novi e Rovereto. E passaggi nel Pci-Pds e Ds li hanno avuti, anche se da semplici militanti o simpatizzanti, Remo Sogari, Alfonso Cornia, Fabrizio Borghi, Walter Pellacani, Vanni Lugli, Lucio Saltini, Vanni Po, Marino Malaguti, Miria Ronchetti che sono andati ad aggiungersi, nell’elenco delle adesioni, a sostenitori come Mauro Zanazzi e Nadia Zinnai più legati invece all’attuale stagione politica. Comunicata poi con la tempestività che caratterizzava il vecchio Pci, è da Articolo Uno Mdp che è arrivata la sola lettura politica dell’ultimo esito elettorale: ovviamente a sottolineare lo “scollamento tra il centrosinistra e il proprio popolo”; l’esigenza di una “discontinuità”; il distacco dell’elettorato progressista e di centrosinistra che “…non si riconosce più nelle politiche che hanno caratterizzato questi anni, in particolare in materia di lavoro, disuguaglianze crescenti, tagli alla spesa sociale, bonus e riformismo calato dall’alto con l’arroganza di chi coltiva il mito dell’autosufficienza o dell’uomo solo al comando”. Il ritratto di Renzi, insomma, come lo dipingono loro.

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