Il compagno Zeta? Si isola o resta nel Pd

Giro d'orizzonte fra militanti e attivisti che hanno speso tempo ed energie per il maggiore partito della sinistra E che ora si ritrovano davanti a litipersonali e scissioni. Per capire che, alla fine, con poche eccezioni, il partito viene prima di tutto

A Modena c’è la “frana dei 41”, intesa come attivisti e militanti con responsabilità diverse, decisi a seguire il nuovo Movimento dei Democratici e Progressisti in rotta con il Pd renziano? A Carpi no. A Modena l’assemblea con Pierluigi Bersani registra il tutto esaurito di “compagni di base” sia pure incanutiti? Da Carpi non si è mosso quasi nessuno. A Modena si profila la minaccia che salti la Festa dell’Unità? A Carpi si farà, come se niente fosse accaduto. Non che non ci sia sofferenza, in giro, fra gli antichi e valorosi militanti, quelli che Giovanni Taurasi, intervenendo alla recente Assemblea nazionale del Pd, ha definiti “compagni Zeta”, quelli che in poco meno di un trentennio, avendo ancora la memoria storica del vecchio Pci, si sono visti catapultare nel Pds, per poi ritrovarsi nei Ds e qualcuno di loro anche in un Pd sbatacchiato e scisso. Anzi: da un giro d’orizzonte compiuto fra alcune figure storiche, iscritti, ex iscritti o mai iscritti al Pd, ma sempre connotate come “base”, e sostegno fondamentale per il radicamento del partito nel territorio, si coglie precisa la sensazione di imbarazzo e difficoltà per questo navigare a vista dopo anni di certezze trasmesse dall’appartenenza a un grande organismo politico che ora sembra sul punto di disgregarsi. Una difficoltà che si misura soprattutto nel vedere che l’avversario politico, formidabile e tradizionale fattore di coesione, ha smesso di essere esterno, per trasferirsi dentro il partito, identificato con i vari capi corrente, nemici l’uno per l’altro. Ma è proprio per questo che molti si attaccano alla dimensione del partito in quanto tale, resa sacra da anni di attivismo e di dedizione. È il tratto distintivo della militanza Pd a Carpi, quella che sui social viene guardata con insofferenza mista a incredulità: ma come, nonostante le piccole e grandi magagne dell’Amministrazione comunale, nonostante qui e nonostante là, dopo settant’anni resiste sempre e solo questa maggioranza? Resiste, nei compagni Zeta, perché il partito va oltre le divisioni interne, va oltre le primarie che oggi dividono Renzi, Orlando ed Emiliano e tutti li comprende e li legittima. C’è infatti un dentro e fuori preciso, un confine che se stai dentro puoi anche essere una voce dissidente; ma se lo varchi, più che un eretico, termine fuori moda perché un’ortodossia precisa non esiste più, certamente diventi “altro”. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati