"Che ci faccio qui? Mi hanno invitato e dove mi chiamano, io vado", rispondeva Carlo Cottarelli, sabato mattina, alla sala Ferraris di Novi che ospitava gli Stati Generali di UniaMoci, introdotti da Katia Motta. Davanti a un’ottantina di persone si celebrava l’evento fondativo della sigla confederata di tutte le liste civiche modenesi, in uno dei luoghi in cui il civismo ha trionfato: il Comune del neo sindaco Enrico Diacci.
Lui, Cottarelli, il professore della spending review, “accompagnato all’uscita” – così scrisse allora il Fatto Quotidiano – dal governo di Matteo Renzi con un benservito che lo ha riportato al Fondo monetario internazionale, a Washington, non è parso molto convinto di scendere in campo alle prossime politiche, come gli ha chiesto qualcuno dalla platea dopo il suo discorso molto convincente sul debito pubblico italiano. “E chi mi prende?”, gli ha risposto.
Ma se era là, un po’ debbono averlo preso le formazioni civiche che si stanno raggruppando in quel coordinamento nazionale che ha scelto il nome di Via Italia, portavoce Roberto Gambelli, con buon radicamento in alcune regioni (Veneto, Toscana, Marche, Lombardia, Piemonte). In Emilia ne costituisce una colonna portante UniaMoci, che con liste locali amministra, insieme a Novi, anche Zocca e Savignano, oltre a contare su forti rappresentanze consiliari in diverse località.
A Carpi vi fanno riferimento i tre consiglieri di Carpi Futura Giorgio Verrini, Paolo Pettenati e Anna Azzi. E proprio Carpi Futura, presente all’evento di sabato con molti suoi esponenti e con il presidente Paolo Battini e la portavoce Giliola Pivetti, si è molto spesa nella campagna che ha portato alla vittoria la consorella “Noi lista civica” della vicina Novi, fornendole il supporto della comunicazione in campagna elettorale e della propria esperienza sui banchi del Consiglio comunale di Carpi.