Ritorna ogni quattro anni, come le Olimpiadi. E al pari delle Olimpiadi, che nell’età classica avevano il potere di far cessare tutte le guerre, nasconde nella sua stessa radice il concetto di pax, pace, etimologia richiamata dalla preside del liceo Fanti, Alda Barbi. Non sono molti, in effetti, gli atti pubblici che, visto com’è andata la discussione dell’altra sera al Consiglio dell’Unione, contengano in sé un potere tranquillizzante, ecumenico e pacificatorio – appunto – assimilabile a quello del Patto per la Scuola.
Concluso il ciclo del predecessore, varato nell’anno scolastico 2013/2014, il documento è riapprodato nell’aula di Palazzo Scacchetti per essere discusso e approvato in una versione per il prossimo quadriennio, rinnovata sì, ma neppure più di tanto perché, come sottolineato da diversi consiglieri, il suo impianto ha funzionato e i correttivi apportati sono stati dettati solo dall’adozione di nuove norme oltre che da alcuni cambiamenti avvenuti nel mondo scolastico.