Agli Europei di Londra sono arrivati i titoli negli 800 e 1500, con il nuovo record continentale

Greg, dall’Europa verso Rio

Dopo la doppietta davanti all’amico Detti si staglia già il duello col cinese Sun Yang

Quando si arriva al punto in cui un titolo europeo diventa un punto di avvicinamento all’obiettivo stagionale significa che siamo nel mondo dei giganti. E Gregorio Paltrinieri lo è. Le due medaglie d’oro continentali conquistate a Londra impreziosite dal nuovo record europeo dei 1500 sono l’ulteriore conferma che siamo di fronte ad uno dei più grandi di sempre del nuoto e dello sport italiano. Un ragazzo che a 22 anni ancora da compiere vanta già sette titoli europei, due mondiali, un record del mondo e uno continentale. Numeri e metalli preziosi che non possono che accompagnarlo verso le Olimpiadi di Rio de Janeiro con l’onore e l’onere del grande favorito.

Se mai ce ne fosse bisogno, l’Europeo di Londra ha ribadito che Greg è l’uomo da battere nel mezzo fondo del vecchio continente. A renderlo transcontinentale è il tempo nuotato nei 1500: il 14’34”04 è il secondo crono mai nuotato al mondo, davanti al 14’34”56 del fenomeno Grant Hackett e più basso del precedente limite continentale stabilito dallo stesso Gregorio il 9 agosto scorso per l’oro mondiale a Kazan in 14’39”57. Un tempo monstre, a soli 3 secondi dal record del mondo stabilito dal cinese Sun Yang nella finale olimpica di Londra 2012. Proprio Sun resta il grande avversario per Rio: è di fatto da quell’Olimpiade che i due non si incontrano sui 1500 e da quel giorno il cinese si è parecchio nascosto. Sparendo letteralmente dai blocchi di partenza della finale mondiale di Kazan 2015 che Gregorio ha poi fatto sua, dopo l’argento alle spalle proprio di Sun negli 800 iridati. 800 che hanno visto anch’essi il trionfo europeo di Paltrinieri, ancora davanti all’amico fraterno e rivale di sempre Gabriele Detti. Ma a Rio gli 800 non faranno parte del menù e allora il termometro è tutto sui 1500, che Greg ha nuotato  a una media di poco più di 58” per ogni 100 metri con una velocità reale di un minuto ogni 100 metri considerate le virate che vengono effettuate a circa 2 metri al secondo. Con buona pace di chi sostiene che la sua nuotata possa sembrare inefficace o antiestetica, Greg sviluppa meno forza ma con maggior frequenze e meno dispendio rispetto agli avversari. Una nuotata molto leggera, guidata dal movimento dei fianchi piuttosto che da quello della mano o delle spalle, che gli consente di mantenere un ritmo elevato per tante vasche. Ecco come si spiega quel copione a cui ci ha ormai abituati: in fuga sin dalle prime bracciate, a dettare un ritmo insostenibile per gli altri. «Sun Yang nuota in 53” mentre io in 56” le ultime due vasche – ha spiegato Gregorio nel dopo gara di Londra –. Questo significa che dovrei arrivare ai 1400 metri con un vantaggio di 6 secondi. Ognuno nuota con la propria tattica e vedremo quello che succederà». 

Già tutti con la testa a Rio, sognando i cinque cerchi.

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