Domina 1500 e 800 a sette anni dai primi successi che lo portarono alla ribalta

Greg vince ancora a Roma dove nacque il suo mito

Sette anni fa, correva l’anno 2011, Gregorio Paltrinieri si palesò al mondo vincendo a sorpresa gli Internazionali d’Italia-Sette Colli di Roma. Da quel giorno è stato tutto un trionfo, e Roma resta il suo regno. Nell’edizione conclusasi domenica 1, il campione carpigiano ha riaffermato la propria egemonia sui 1500 e anche sugli 800.

L’abbuffata di Greg, campione olimpico, bimondiale e trieuropeo dei 1500, è iniziata con gli 800, vinti in scioltezza fermando il cronometro dopo 7’46”33, a poco più di sei secondi dal record europeo che Gabriele Detti ha stabilito ai mondiali di Budapest 2017. «La preparazione in vista di Glasgow procede al meglio - afferma il 23enne di Carpi, tesserato Fiamme Oro Roma e Coopernuto, che si allena con il tecnico federale Stefano Morini al centro federale di Ostia insieme al “gemello diverso” Gabiele Detti –. Sono tre settimane che gareggio costantemente. Nuotare al Sette Colli è fantastico. Adoro questa piscina e il pubblico romano».

Alle sue spalle il giovane astro nascente napoletano Domenico Acerenza, che l’ha “scortato” anche nei 1500, chiusi abbracciati sul podio a ricevere gli applausi del pubblico di Roma. Il 14’49”32 è lontano dai suoi standard internazionali ma sufficente ad infiammare gli spalti e chiudere in bellezza la 55esima edizione del trofeo Sette Colli. «Pensavo di andare più lento, invece è andata meglio del previsto», dice Greg che ha inserito anche questo appuntamento, dopo i giochi del Mediterraneo, nel suo percorso di avvicinamento al grande appuntamento dell’anno: gli Europei di agosto a Glasgow. Ai quali era già qualificato e dove non ritroverà gli altri due campioni carpigiani Lorenzo Benatti e Lorenzo Mora. Entrambi sono stati, per motivi diversi, protagonisti di un Sette Colli piuttosto anonimo. Benatti è stato eliminato nelle batterie dei 50 stile (23”37) e dei 50 farfalla (24”88) e non ha preso parte ai 100 stile libero ai quali era iscritto, mentre il giovane Mora non è riuscito a centrare le finali dei 50 (26”73), 100 (57”09) e 200 dorso (2’07”58) accontentandosi di fare ulteriore esperienza.

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