Non basta la vittoria di Udine per evitare una retrocessione arrivata in coda ad un’ultima giornata discussa

Il Carpi torna in B per un punto

Si salvano Palermo e Udinese, che chiudono a +1 sugli encomiabili ragazzi di Castori

Finisce tutto come da copione: il Carpi vince a Udine (2-1 con doppietta di Simone Verdi) e il Palermo supera il Verona del carpigiano Maurizio Setti. Si chiude nel modo più triste l’avventura in Serie A dei biancorossi, con la salvezza a una sola lunghezza. Nelle ultime otto stagioni nessuno è retrocesso con 38 punti. Il Carpi va in Serie B per un punto, che guardandosi indietro potrebbe essere nascosto ovunque, sfuggito di un nulla in tante occasioni. Sono sliding doors (“porte scorrevoli”), come nel film di Peter Howitt. Un’ironica e paradossale riflessione sull’importanza del caso nella nostra vita: basta un banale imprevisto e il corso dell’esistenza può subire una virata decisiva. Cambiate lo sfondo, metterci il calcio, il Carpi e la Serie A per capire quanto davvero sia stato vicino questo ennesimo miracolo dell’era Bonacini.

L'antefatto di tutta la storia è l’addio di Cristiano Giuntoli. Inaspettato e improvviso lascia il Carpi in mare aperto. Il sostituto Sean Sogliano, scelto in una rosa di almeno cinque candidati, vuole un altro calcio rispetto a quello del suo predecessore. Più qualità e possesso palla a scapito della fisicità. 

CASTORI I

Costringe Fabrizio Castori a nuotare in acque non sue e l’esito è subito una naufragio. Nell’esordio di Genova, in campo ci sono otto acquisti estivi e dopo 36 minuti la Sampdoria conduce per 5-0. Disastro. La prima porta si chiude a Palermo a due minuti dalla fine. Segna Uros Djurdjevic, e una partita che il Carpi avrebbe meritato di vincere finisce 2-2. Diventeranno punti pesantissimi. L’imbarcata di Roma costa il posto a Castori, ma la sua avventura in biancorosso riprenderà presto.

L’interregno Sannino

La spada di Damocle pendeva sulla testa di Castori già dopo la sconfitta dell’esordio. Quando esce il nome del sostituto, Giuseppe Sannino, nessuno si stupisce. L’illusione del cambio di passo dura lo spazio di 90 minuti, quelli della prima storica vittoria in Seria A contro il Torino, sceso in campo al Braglia decimato. La successiva sconfitta con l’Atalanta fa ripiombare tutto l’ambiente in depressione. Non tanto per il risultato, pur pesante (3-0), ma per una totale sensazione di inadeguatezza. La seconda porta della stagione si chiude in casa col Bologna, in un vero e proprio scontro diretto. Segna Adam  Masina ben oltre lo scadere, e questa volta il Carpi perde. Perde anche nel finale a Frosinone e poi pareggia in casa col Verona. Il cambio tecnico non ha dato i frutti sperati. Stefano Bonacini cancella tutto: rescinde con Sogliano, ingaggia Giancarlo Romairone e richiama Castori nel tentativo, che appare disperato, di tornare allo spirito della stagione precedente. 

Castori II

Castori ritrova il Carpi ultimo in classifica a quattro punti dalla salvezza e con un ambiente interamente da ricostruire. Le prime due partite sono di rodaggio. Precedono il restauro di Romairone, che rimpolpa il nucleo storico anche con scelte impopolari, come la cessione di Marco Borriello. Il lungo inseguimento è coronato alla trentesima, e per sei giornate il Carpi è virtualmente salvo. Ma anche questo è un percorso costellato di sliding doors. La prima neppure te l’aspetti e capita sui piedi di Lorenzo Lollo sottoporta contro la Juventus a tempo ormai scaduto. E’ la palla del pareggio, ma il centrocampista la cicca. Qualche giornata dopo non la cicca Mauro Zarate, che a Firenze condanna il Carpi alla sconfitta al 93’. Col Chievo, a Verona, tocca a Zaccardo sfiorare due volte il pareggio nel finale, mentre a San Siro è Gianluigi Donnarumma a chiudere la porta in faccia a Marco Crimi, salvando il Milan dalla sconfitta sicura con una parata strepitosa a ridosso del triplice fischio. L’ultima opportunità scivola via insieme ai due rigori sbagliati da Jerry Mbakogu contro la Lazio.  Un punto perso nelle tante pieghe di queste campionato in cui il Carpi avrebbe meritato un altro epilogo.

Nelle foto, I biancorossi salutano la Serie A (ph. carpifc.com-Silmar); Palermo-Carpi 2-2: Djurdjevic pareggia al 90’; Carpi-Bologna 1-2: Masina beffa il Carpi nel finale; Carpi-Juventus 2-3: Lollo al 90’ arriva a un soffio dal 3-3; Fiorentina-Carpi 2-1: è Zarate rimonta i biancorossi in pieno recupero; Chievo-Carpi 1-0: Zaccardo sfiora il pareggio nel finale; Carpi-Lazio 1-3: i due rigori falliti da Mbakogu condannano i biancorossi

 
 
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