Insolito itinerario scelto da due giovani di Carpi con amici reggiani

Una pedalata nei Balcani

A chiedere che cosa, alla fine, gli abbia lasciato il loro viaggio in bicicletta di 530 chilometri in dieci giorni nel Balcani, Sasha Pedrielli, 35 anni, carpigiano, di professione operatore grafico, non ha dubbi: «Una grande sensazione di libertà e, insieme, di comunione con le persone. Le due ruote te lo consentono, più di ogni altro mezzo. E per questo aspetto, andare in bicicletta è un po’ una metafora della vita».

Certificato questo stato d’animo che ti dà la bici, poi lo sfondo del viaggio può cambiare di volta in volta. Nel caso loro – oltre a Pedrielli, il carpigiano Riccardo Vezzelli, rappresentante, Davide Bonura, impiegato di Rio Saliceto e Roberto Gallesi, imprenditore correggese, tutti fra i 30 e i 35 anni – la scelta è caduta su un itinerario piuttosto insolito: l’Albania percorsa da Durazzo a Scutari, il Montenegro con pernottamento a Budua, la Bosnia attraversata per raggiungere Dubrovnik in Croazia e poi le altre tappe sulla costa dalmata, da Becina a Makarska e infine a Spalato dove è avvenuto l’imbarco per Ancona. «Ci eravamo dati appuntamento a Durazzo – racconta Sasha Pedrielli –: lì, dove io e Vezzelli eravamo approdati provenendo da Ancona, siamo stati raggiunti dagli altri due che erano partiti una settimana prima in bici da Atene e che, alla fine, di chilometri ne hanno fatti un migliaio. Non è un percorso particolarmente frequentato dai ciclisti: qualche italiano, ma soprattutto tedeschi e francesi».

 

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